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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Due segnalazioni, poi l'alt della Procura. Discoteca "Cave", sequestro d'urgenza

I carabinieri della compagnia jonica hanno posto i sigilli alla struttura di contrada Li Monaci, dopo che sarebbero state sforate per due volte il numero di presenze nel locale, rispetto alla capienza. La firma di Cillo e Mininni

 

GALLIPOLI – I carabinieri della compagnia di Gallipoli sono arrivati all’improvviso, nel pieno del pomeriggio, a poche ore dall’inizio di una nuova serata con ospiti internazionali. In mano, un decreto di sequestro preventivo d'urgenza che porta la firma congiunta del procuratore aggiunto Ennio Cillo e del sostituito procuratore Stefania Mininni.

Ed è così che sono stati apposti i sigilli alla discoteca “Cave” di contrada Li Monaci, a circa sette chilometri dalla “Città Bella”, uno dei luoghi più frequentati dell’estate salentina e che ha già ospitato quest’estate dj di fama internazionale.

Il sequestro disposto dalla Procura di Lecce nasce da due distinte segnalazioni dei militari della compagnia jonica, seguite ad altrettante ispezioni, che si sono svolte qui, come in altri locali notturni della zona litoranea, nel corso del mese di agosto.

In due casi, dunque, secondo quanto sarebbe stato riscontrato dai carabinieri, il luogo sarebbe stato affollato oltre il dovuto. Nella prima occasione, sarebbe stato riscontrato addirittura il quadruplo delle presenze, rispetto all’agibilità. Nella seconda, circa il doppio.

In considerazione del fatto che la stagione sarebbe proseguita con altre serate di particolare richiamo per il pubblico, per la Procura si sarebbe potuto correre il rischio di sforare ancora una volta i limiti di capienza, con potenziali pericoli per la sicurezza. Da qui, il decreto di sequestro che ha momentaneamente sospeso l’attività, in attesa della convalida del giudice per le indagini preliminari.  

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