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Ex Ceduc, adeguamento: residenza per anziani e Comunità per minori

Via libera alla riqualificazione dell’ex centro educativo di lungomare Galilei. Dopo anni di attesa si spera nella riapertura

GALLIPOLI – Dopo gli interminabili lavori di riqualificazione completati da alcuni anni e l’attesa per definire il futuro prossimo dell’ex Ceduc, il centro educativo climatico di lungomare Galilei, si ritorna a parlare di una nuova progettualità tesa a garantire l’utilizzo della struttura. L’amministrazione comunale del sindaco Stefano Minerva nei giorni scorsi ha riproposto al centro dell’attenzione della giunta comunale le determinazioni per riavviare le procedure che porteranno ad un adeguamento dell’immobile e ad un suo prossimo utilizzo per finalità sociali, di accoglienza e assistenziali. La giunta ha infatti dato incarico agli uffici comunali di predisporre uno studio di fattibilità per adeguare la struttura dell’ex Ceduc alla sua nuova destinazione in qualità di Residenza socio sanitaria assistenziale rivolta ad anziani non autosufficienti e a Comunità di pronta accoglienza per minori. Il tutto tenendo conto che tanto la Rssa che la Comunità di pronta accoglienza rientravano già nelle previsioni del Piano 2014-2016 dell’Ambito sociale di zona di Gallipoli, essendo la città carente di tali strutture, nonché nell’Atlante dei servizi sociali e socio sanitari in Puglia in ordine al grado di copertura della popolazione anziana e nella fascia dei minori di 18 anni.             

Si torna dunque a sperare per il recupero funzionale e per mettere a servizio della città l’area delle ex Colonie dopo che i lavori di ristrutturazione ed ampliamento dell’immobile  non hanno permesso in questi anni il completamento e l’utilizzo del complesso secondo le finalità e gli obiettivi precedentemente tracciati. Lo stato di mancato completamento e di fruizione si protrae ormai da alcuni anni e notevoli sono anche i rischi di degrado e di vandalismo di cui la struttura è stata anche interessata. Già durante la prima fase dell’amministrazione dell’ex sindaco Francesco Errico, l’assessorato alle politiche sociali retto da Giovanni Fiore aveva elaborato un programma di recupero funzionale per l’ex Ceduc. L’idea di base già allora  prevedeva l’allestimento di una  Residenza socio sanitaria assistenziale destinata ad anziani non, o parzialmente, autosufficienti e non assistibili a domicilio, con l’obiettivo di fornire accoglimento, prestazioni sanitarie, assistenziali e di recupero funzionale e sociale. Altro punto importante di quel progetto era lo scambio intergenerazionale, che si intende promuovere attraverso la condivisione di spazi comuni già esistenti nella struttura, quali gli impianti sportivi nonché la realizzazione, in un’ala dello stabile, della cosiddetta “Casa per la vita”, vale a dire una struttura residenziale a carattere socio-sanitario destinata ad accogliere, in via temporanea o permanente, persone con problematiche psicosociali, oltre allestimento di un’ampia sala convegni, di cui la città è attualmente sprovvista, ad uso non solo del Comune, ma anche e soprattutto delle associazioni cittadine. Non andato a buon fine quel programma è ora l’amministrazione del sindaco Minerva a voler gettare le basi per una svolta definitiva della questione e restituire l’ex Ceduc a servizio dei cittadini e della comunità che ne ha più bisogno.       

"Sono stati diversi i tentativi di riqualificare e riutilizzare a dovere la struttura dell’ex Ceduc” spiega il primo cittadino, “ed giunto il tempo di portare anche qui il cambiamento che la città, in altri ambiti, sta vivendo. Stiamo lavorando e intendiamo ridare nuova luce e valore a questa struttura il cui uso si dovrà necessariamente tradurre in un benefit per la comunità intera. Abbiamo ragionato a lungo ed è per questo motivo che risulta necessario procedere all'adeguamento strutturale per renderlo un edificio unico rivolto rispettivamente ad anziani non autosufficienti, con una Residenza socio sanitaria assistenziale, e rivolto a minori, con una Comunità di pronta accoglienza. Intendiamo agire in tempi brevi perché non si possono comunque tralasciare i rischi di degrado e gli atti vandalici subiti” prosegue Minerva, “perciò, è stato demandato agli uffici comunali competenti la elaborazione di uno studio di fattibilità con analisi dei costi complessivi per l’adeguamento della struttura nel rispetto degli standard organizzativi e funzionali. Dopo di che, l’amministrazione comunale potrà valutare concretamente le modalità di attuazione dell’iniziativa”. Lo studio di fattibilità e il progetto preliminare per l’adeguamento dell’ex centro climatico, secondo gli indirizzi tracciati dalla giunta comunale, dovranno necessariamente prevedere anche il coinvolgimento di privati da selezionare, tramite apposito bando pubblico, sia per la realizzazione degli interventi sia per la gestione futura della struttura.

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