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Ex Salesiani, futuro ancora incerto. Palumbo: “Nessuna vendita per opere”

Dopo due aste pubbliche deserte il complesso è sempre nel piano delle alienazioni. L’assessore smentisce trattative già concluse

GALLIPOLI - Il futuro dell’ex Villaggio del Fanciullo di lungomare Galilei è ancora incerto, ma dall’assessorato all’Urbanistica e lavori pubblici retto dall’avvocato Biagio Palumbo, giunge la rassicurazione che “la notizia della vendita dell’intero edificio dei Salesiani ad imprenditori privati, a fronte della realizzazione da parte di costoro di opere pubbliche è una vera e propria bufala e non corrisponde alle intenzioni dell’amministrazione comunale”. Un chiarimento che si è reso necessario in merito alle ultime vicende che si sono riaffacciate in merito al destino dell’immobile comunale che non ha trovato acquirenti nell’ultima asta pubblica indetta dal Comune nel maggio del 2017 e che la prima giunta comunale di Minerva aveva inteso inserire nuovamente nel piano delle valorizzazioni e alienazioni del 2018. Intenzione poi ratificata con l’approvazione del bilancio di previsione e il relativo e allegato piano delle alienazioni dell’aprile scorso. Dopo tale passaggio amministrativo nell’estate appena trascorsa e ancor prima della decisione di avviare un nuovo tentativo di vendita all’asta, presso l’ufficio Demanio e patrimonio sono giunte due istanze di acquisto o acquisizione del complesso in cambio anche della realizzazione di opere pubbliche, sulle quali si è chiesto chiarimenti e contezza anche nell’ultima assise comunale con una interrogazione ad hoc da parte dei consiglieri della minoranza, Flavio Fasano, Giuseppe Cataldi e Sandro Quintana.

Tra l’altro il complesso degli ex Salesiani, per il quale è già stata approvata negli anni passati la variante urbanistica per la nuova destinazione residenziale, commerciale e turistico ricettiva, dopo una recente ricognizione degli uffici della sezione Demanio e Patrimonio del Comune, è risultato l’unico ad essere proposto e confermato per la futura alienazione partendo sempre dal prezzo a base d’asta, già stabilito in passato, di 2milioni e 700 mila euro. Nel piano di dismissione di quest’anno e licenziato dal consiglio infatti non sono risulti altri immobili da mettere in vendita. Le aspettative dell’amministrazione Minerva erano quelle di alienare l’immobile, ad un valore  adeguato, ed utilizzare i proventi della vendita per interventi sul patrimonio pubblico quali strade, marciapiedi, basolato del centro storico e illuminazione. Ma non si era mai parlato, nemmeno nei vecchi bandi, di una cessione in permuta o in cambio di opere da parte dei potenziali acquirenti. Da qui alla luce delle due istanze (una del 20 agosto prodotta dalla “Edil Strade” di Matino e l’altra, a mezzo e-mail, del  23 agosto prodotta dalla “Arch Europa” srl  con sede a Roma) e dei rilievi mossi dai banchi dell’opposizione, l’assessore Biagio Palumbo ha inteso puntualizzare principalmente che non vi è stata alcuna vendita già consumata del complesso dell’ex Villaggio del Fanciullo, né vi è al momento l’intenzione dell’amministrazione di procedere ad alienazioni del bene in cambio delle opere da realizzare.         

“Se è pur vero che esistono due istanze indirizzate al Comune da parte di due ditte, Edil Strade e Arch Europa srl rivolte in tal senso, e di una che, in particolare, valuta di realizzare opere per 2 milioni e 430mila euro e di versare la restante somma di 270 mila euro alla tesoreria comunale” chiarisce l’assessore comunale, “è anche vero che il Comune non ha alcun obbligo di rispondere ad istanze destituite di fondamento e che non trovano alcun appiglio, né giuridico né fattuale, nelle intenzioni del Comune. L’edificio dei Salesiani sin dal 2013 è stato collocato tra gli immobili da alienare e le prime due aste sono andate deserte. Il piano triennale delle opere pubbliche, approvato dalla precedente giunta e poi dal consiglio comunale, prevede di realizzare lavori stradali, la rigenerazione del centro storico ed altri interventi, spedendo i soldi ricavati dalla vendita. Ma non vi è nessuna intenzione di procedere ad alienazioni del bene in cambio delle opere da realizzare, né il Comune ha previsto ed attivato la cessione di immobili in cambio di opere. Del resto i bandi di vendita dei bene non hanno mai previsto tale possibilità” spiega ancora Palumbo, “solo qualora lo avessero previsto si sarebbe potuto applicare, con le opportune cautele del caso, l’articolo 191 del codice degli appalti. Risulta peraltro molto strana” conclude l’assessore, “la circostanza secondo cui una delle due società che hanno presentato istanza abbia già comunicato sui siti internet a possibili acquirenti la sua intenzione di vendere immobili da realizzare all’interno dell’edificio dei Salesiani. Si diffida per questo chiunque dal propalare notizie non vere, perché ciò costituisce un vero e proprio abuso, se non addirittura una turbativa d’asta”.

L’opposizione: “Istanze preoccupanti”

I contenuti delle due istanze di acquisizione del complesso edilizio degli ex Salesiani destano grave preoccupazione per i consiglieri comunali di opposizione Fasano, Cataldi e Quintana.  Gli stessi consiglieri dopo un faticoso accesso agli atti hanno appurato che “la prima richiesta ritiene, addirittura, che l’amministrazione, con la citata deliberazione adottata dal consiglio comunale il 19 aprile abbia già previsto ed attivato la procedura  ex articolo 191 - cessione di immobili in cambio di opere-  del codice dei contratti pubblici, che va sotto il titolo di “partenariato pubblico privato” arrivando ad identificare, con minuzia di particolari che destano forti sospetti, anche le opere pubbliche e gli importi che sarebbero state poste in compensazione per un totale di 2 milioni e 430 mila euro, oltre al restante 10 per cento, per 270 mila euro che si dichiarano già “pronti” a versare in tesoreria”. 

La seconda istanza invece, evidenziano nell’interrogazione i tre consiglieri, “ha addirittura comunicato di aver già costituito una cooperativa e di stare già a vendere su pianta gli appartamenti attraverso il sito www.archeuropa.it”. Alla luce di tutto questo i consiglieri hanno chiesto al sindaco “se non ritiene di soprassedere alla vendita del compendio dei Salesiani-Villaggio del Fanciullo, per una scelta di destinazione pubblica del bene, per la necessità vitale di mantenere spazi pubblici di pregio, per lasciare perennemente il segno della presenza  di strutture pubbliche in zone strategiche della città”. Nel contempo sono stati posti altri due interrogativi ai quali si attendono le risposte formali in questi giorni. Ovvero “come mai non si è proceduto a dare riscontro alle due citate istanze pervenute e soprattutto come mai non si è proceduto a denunciare quanto formalmente comunicato da una tal ArchEuropa srl che addirittura sta già vendendo on line  gli appartamenti fantasma percependo anche un acconto per prenotazione impedendo così di turlupinare gli ignari acquirenti? E come mai la Ditta Edil Strade ritiene che  sindaco e maggioranza  abbiano già deliberato la procedura di partenariato pubblico privato alla quale appartiene l’art. 191 del codice dei contratti pubblici dal titolo ‘cessione di immobili in cambio di opere’ e il sindaco non ha proceduto, se così non è,  a smentire il tutto?”.

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