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Gallipoli: coriandoli e polemiche per la diretta tv

Mentre la città si prepara alle sfilate di carri e maschere e al richiamo turistico, scoppia il caso dei diritti televisivi. Le emittenti locali disertano la gara pubblica al rialzo da 10mila euro

Certo non ci saranno in gioco gli ascolti record delle serate invernali del festival di Sanremo, ma il Carnevale di Gallipoli mantiene sempre alto il suo appeal mediatico e soprattutto televisivo. Ed ecco così che attesa, come sempre, esplode la piccola polemica che precede la fase finale della kermesse gallipolina con le sfilate di carri e maschere sul Corso Roma nelle giornate di domenica e martedì prossimi. La "guerra" dei coriandoli stavolta non riguarda tanto l'abbinamento o meno alla lotteria nazionale atteso che quest'anno l'abbinamento del 68esimo "Carnevale di Gallipoli" non era programmato (e in futuro si vedrà visto che lo stesso destino delle lotterie è stato un tantino rivisto dalle recenti disposizioni del ministero dell'Economia e delle Finanze). La querelle di Carnevale riguarda invece l'assegnazione dei diritti televisivi per le riprese in diretta della manifestazione. Il tutto, secondo quanto si è potuto apprendere sulla base delle discordanti ricostruzioni, è riconducibile alla procedura pubblica avviata dal Comune di Gallipoli oltre un mese addietro quando con apposita determina dirigenziale (la numero 102 del gennaio scorso) si definiva l'apertura della relativa gara per la concessione dei diritti tv delle sfilate del Carnevale di fine febbraio. Un bando con un prezzo a base d'asta al rialzo di 10mila euro che, a quanto pare, ha contrariato non poco gli editori locali, salentini e non, potenzialmente interessati.

Non a caso l'esito di quella gara, fissato per l'11 febbraio scorso, è stato, per così dire, quasi scontato: nessuna delle emittenti territoriali ha inteso avanzare proposte al rialzo. Risultato? Gara pubblica dichiarata deserta, come per altro attesta la relativa determina dirigenziale di pochi giorni addietro. Evidentemente i vari editori radiotelevisivi hanno considerato a priori "antieconomica" l'acquisizione, a quella quota, dei diritti del Carnevale gallipolino. In buona sostanza chi intendeva riprendere e trasmettere la kermesse doveva spendere ben oltre i 10mila euro. E in più c'è da considerare che nello stesso tempo, con un'altra trattativa parallela, la raccolta pubblicitaria legata all'evento era stata già stata assegnata, per via diretta, ad un'agenzia locale. Un deterrente in più visto che gli editori, pur non confessandolo apertamente, avrebbero gradito che nel bando di gara fosse almeno contemplato l'intero pacchetto (diritti tv-raccolta pubblicitaria), che, se ne deduce, avrebbe reso più appetibile la partecipazione all'offerta al rialzo del Comune. Procedura che comunque sia viene considerata legittima per quanto concerne l'Istituzione di Palazzo Balsamo, se si considera che anche nella passata edizione fu bandita una gara al rialzo che consentì in quel caso alla piattaforma digitale di "Studio 100- Salento Channel" di aggiudicarsi i diritti tv per oltre 15mila euro.

Le emittenti televisive pugliesi puntano i piedi dunque. "Il Comune dovrebbe pagare noi per la promozione del territorio gallipolino e dell'evento", la linea di difesa che sposano all'unisono gli editori. E su queste basi hanno deciso di disertate la gara pubblica. Per il Comune parte così il piano di emergenza per non "oscurare" le sfilate di Corso Roma. Ovvero con un nuovo "rilancio", stavolta a trattativa privata, con la richiesta telefonica alle emittenti Tv di avanzare un'offerta per aggiudicarsi i diritti della ripresa in diretta. Qui nasce "l'inghippo" perché alcuni degli editori salentini contestano, per ora solo verbalmente, tale procedura (altri ancor più di non essere nemmeno stati più interpellati) e soprattutto dichiarano la scarsa trasparenza e quindi l'illegittimità dell'iter adottato dal Comune ionico. Procedura che, per la cronaca, ha comunque permesso l'assegnazione dei diritti Tv che sono stati "acquistati" dalla società tarantina Jet srl di Statte (la società delle emittenti televisive legata a Studio 100 e alla piattaforma digitale Salento Channel) per soli 4 mila euro.

Il tutto mentre si avvicina l'appuntamento con la trasmissione di Rai2, "Sereno Variabile" che domani pomeriggio (inizio alle 17) trasmetterà la puntata registrata anche in terra salentina, tra cultura, tradizione e maschere locali. Puntata che si conclude proprio a Gallipoli con la grande festa del Carnevale, ricco di maestosi carri allegorici, tra cui "lu carru te lu Tidoru" accompagnato dalla moglie in lacrime, la Caremma, e da uno stuolo di "comari" che tra un pianto e l'altro, consumano polpette e salsicce. Sfilano davanti al carro di "Tidoru" gruppi mascherati che ballano e danzano freneticamente. Il carro del movimentato corteo funebre è accompagnato dalla banda della "Città di Gallipoli" e dalla "Sparagnina", gruppo in costume di ballerine e suonatori della scuola media di Corigliano d'Otranto con tamburelli, fisarmonica, flauti. Tra coriandoli, stelle filanti, frittelle, "frati fritti", mandorle ricce e il frastuono di canti e balli delle mascherine, Osvaldo Bevilacqua, supportato dall'Apt di Lecce, l'associazione "Gallipoli Nostra" e il Comune di Gallipoli saluta gli spettatori di "Sereno Variabile" invitandoli a scoprire il Salento.

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