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Il Comune accelera e disciplina il litorale. Via libera al Piano coste

Il commissario Petrucci ha dato il via libera alla redazione del Piano comunale che dovrà essere pronto entro quattro mesi e recepire le direttive della Regione. Ma le norme regionali già contestate dagli stabilimenti storici

GALLIPOLI – E’ tempo di mettere ordine lungo il litorale gallipolino. E il Comune per impedire un ulteriore commissariamento regionale, si appresta a mettere a punto il nuovo Piano coste. Il commissario straordinario del Comune di Gallipoli, Vincenzo Petrucci, ha infatti approvato in queste ore  una delibera con cui viene manifestata, quale atto di indirizzo, la volontà di procedere alla redazione del Piano comunale delle coste, in ossequio alle regole generali dettate dalla Regione Puglia nel Piano regionale delle coste. Dopo un lungo iter procedurale infatti, che prende avvio con la legge regionale 17/2006, la Regione ha definitivamente approvato il Piano Regionale delle coste, quale strumento fondamentale per la tutela del territorio e la pianificazione del litorale di ben 67 comuni pugliesi.  

Il Piano mira ad una gestione razionale delle risorse costiere: a garantire il corretto equilibrio tra la salvaguardia dell’ambiente e lo sviluppo delle attività turistico-ricreative, fissando parametri precisi per la fruibilità delle spiagge pugliesi. Si prevede infatti il 60% delle coste adibite a spiagge libere attrezzate e il 40% in concessione a privati, con particolare attenzione all’ecosostenibilità. Inoltre, contiene studi, indagini e rilievi sulle dinamiche naturali del sistema geomorfologico e meteomarino, al fine di migliorare la progettazione di opere di ingegneria marina e antierosione. Lo stesso piano, rappresenta infatti un importante strumento di pianificazione dell'area costiera con il fine di dotarsi di uno strumento che detti le regole generali per migliorare la qualità dei servizi, meglio disciplinare gli interventi sulla costa, consentire un maggiore e migliore esercizio dei diritti di godimento dei beni demaniali con salvaguardia, tutela e uso eco-sostenibile dell'ambiente.

In particolare il deliberato del commissario straordinario rispetta la prescrizione regionale in base alla quale i Comuni devono dotarsi dei Piani comunali delle coste che, nel rispetto delle regole di carattere generale contenute nel Piano regionale, mediante studi ricognitivi, di approfondimento e specialistici, prevedano la zonizzazione delle aree per la libera fruizione e quelle da dare in concessione per stabilimenti balneari. Il tutto in un periodo di quattro mesi da quando, in data 6 dicembre 2011, sono state emanate a livello regionale le istruzioni operative necessarie alle presentazioni dei piani. Di qui la disposizione deliberativa del commissario Petrucci, con cui di fatto si avvia l’iter burocratico-amministrativo per la redazione del piano comunale costiero.

E parallelamente, sul litorale gallipolino, i primi a muovere forti perplessità e rilievi fondati sul Piano costiero approvato dalla giunta regionale sono stati il Lido San Giovanni della famiglia Ravenna e il Lido Pizzo di Sandro Portaccio. Un Piano che nell’imponente volume di 5mila pagine vede spuntare prescrizioni più rigide a carico degli imprenditori che gestiscono le spiagge in concessione. E da qui è partita l’impugnazione dello strumento di pianificazione (che in attuazione della legge di settore approvata nel 2006, prevede comunque molto altro sotto il profilo anche dello studio e del salvaguardia ambientale del litorale pugliese), dinanzi al Tar su iniziativa del Sib Confcommercio e degli stabilimenti storici del litorale ionico.

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