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Giovedì, 18 Aprile 2024
Gallipoli Gallipoli / Via Cagliari

Nessuna tregua a Gallipoli: tre barche incendiate nella notte

Le imbarcazioni, appartenenti a un pescatore 40enne incensurato, sono state distrutte nella notte. Non si escludono collegamenti con le recenti vicende nella cittadina

GALLIPOLI – Gallipoli non ha pace. Dopo i recenti avvertimenti, con tanto di proiettili, destinati al politico e imprenditore Sandro Quintana e, poco prima, a uno dei cuochi che presta servizio nel ristorante, vanno a fuoco anche tre imbarcazioni di un pescatore.  E’ accaduto tra le 3 e le 4 della notte, a Gallipoli, in via Cagliari, presso le palazzine dello ex Iacp. Ignoti hanno appiccato il fuoco alle barche in resina, di proprietà di G.T., un pescatore 40enne della cittadina ionica, incensurato e del tutto sconosciuto alle forze dell’ordine.  Dopo aver cosparso del liquido infiammabile su quei natanti, utilizzati per l’attività di pesca e posteggiati all’esterni, nei pressi dell’abitazione del 40enne, i malviventi hanno appiccato le fiamme col chiaro intento di distruggere i mezzi di lavoro e lanciare un inequivocabile messaggio intimidatorio.

Le barche danneggiate dal rogo

L’incendio ha arrecato danni per diverse migliaia di euro, sebbene sia ancora in fase di precisa quantificazione. Sul posto, i vigili del fuoco del distaccamento della Città Bella, per spegnere il rogo e scongiurare il pericolo che le vetture parcheggiate nei paraggi potessero restare coinvolte. I rilievi sono stati eseguiti anche alla presenza dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia gallipolina, con sopralluoghi sia nelle immediate vicinanze del punto colpito, sia nell’isolato.

Al momento, non sembrerebbero esservi videocamere di sorveglianza installate lungo quella via, né nei paraggi. Ma non è escluso che gli inquirenti possano rintracciare altre immagini: quelle, cioè, fornite da eventuali testimoni oculari. Anche nel mese di maggio, sempre sullo Ionio, si verificò un episodio analogo: le auto di un operaio di una darsena e quella di un cuoco furono letteralmente devastate da un incendio di natura dolosa.  Si fa strada, tra le letture investigative più accreditate, l'ipotesi di una vera e propria guerra per il controllo del mercato ittico. certamente, non un fenomeno recente nella Città Bella. Un tipo d'affare sul quale, da sempre, incombe l'incubo del racket.

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