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Lido Rivabella, via i sigilli del sequestro preventivo. Lo stabilimento può aprire

Il pm ha accolto la richiesta dei legali della titolare della struttura balneare. Venute meno le esigenze del sequestro disposto ad aprile. Il Riesame aveva già liberato solo l’area demaniale

GALLIPOLI - Buone nuove sul fronte giudiziario per il lido Rivabella del litorale nord di Gallipoli che potrà da subito riprendere l’attività e avviare la stagione balneare. Via i sigilli dal lido posto sotto sequestro nell’aprile scorso. Nello scorse ore il pubblico ministero Alessandro Prontera, titolare dell’inchiesta relativa ai presunti abusi e al mancato smontaggio delle strutture balneari, ha accolto la richiesta formulata dagli avvocati dei titolari della struttura, i legali Leonardo Maruotti e Carlo Viva.

La vicenda, come accennato, nasce nel mese di aprile quando, a seguito di attività di indagine svolta dalla polizia giudiziaria, il giudice delle indagini preliminari, Cinzia Vergine, ha disposto il sequestro preventivo dell’area demaniale in concessione e delle strutture realizzate. Gli agenti della polizia locale e della polizia provinciale avevano provveduto quindi ad apporre i relativi sigilli.

In particolare alla titolare era stata contestata l’occupazione del demanio marittimo, il mancato smontaggio della struttura al termine della stagione estiva e la non facile amovibilità della stessa. Successivamente a seguito dell’istanza presentata al Tribunale del riesame di Lecce, i giudici avevano parzialmente accolto la richiesta presentata dai legali, disponendo il dissequestro solo dell’area demaniale in concessione. Oggi invece il pm ha ritenuto che non sussistano più le ragioni per continuare a mantenere i sigilli e quindi il sequestro preventivo anche sulla struttura balneare che ora può riaprire i battenti.

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