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Sabato, 20 Aprile 2024
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Nominato l’Oiv comunale. Polemica di “genere” tra Gallipoli Futura e Minerva

Interrogazione e segnalazione alla consigliera di parità della Provincia: “Nomine politiche e mancato rispetto delle pari opportunità”

GALLIPOLI – Nominato l’Oiv comunale, ma scoppia la polemica di ”genere” tra il gruppo di opposizione di Gallipoli Futura e il sindaco Stefano Minerva. Il nuovo fronte di attrito politico a Palazzo Balsamo era già stato abbozzato già nel corso dell’ultima seduta dell’assise comunale di fine settembre, e stavolta nella richiesta di chiarimenti rivolti al sindaco da parte dell’opposizione finiscono le recenti nomine dell’Oiv, l’organismo indipendente di valutazione. Si tratta di uno degli organi sostituitivi di controllo interno delle pubbliche amministrazioni che in base al decreto legislativo 150 del 2009 svolge anche la funzione di misurazione e valutazione delle performance di ciascuna struttura amministrativa nel suo complesso e propone di valutazione annuale dei dirigenti di vertice del Comune. E’ compito del sindaco, a seguito della pubblicazione di un apposito avviso pubblico per il reclutamento dei candidati, scegliere sulla base dei requisiti e anche a seguito della valutazione del relativo colloquio, i tre componenti dell’Oiv comunale e in tale direzione il primo cittadino Stefano Minerva con il suo decreto del 25 settembre scorso ha deciso di nominare quali componenti dell’organismo di valutazione, Gianfranco Conte (che ricopre la carica di presidente), Giuseppe Cairo ed Emanuele Liaci.

L’indicazione è giunta dopo le valutazioni sui curriculum, la rispondenza dei requisiti e l’inserimento dei candidati nell'elenco nazionale degli idonei alle funzioni di componenti degli Oiv, e dopo il colloquio che si è svolto il 19 settembre scorso e al quale hanno preso parte diciassette partecipanti (sui 41 candidati che avevano inizialmente riposto al relativo avviso pubblico) tra cui quattro donne. Sulla scelta finale dei componenti è stata però presentata un’apposita interrogazione rivolta al sindaco, corredata da richiesta degli atti, da parte della consigliera comunale di Gallipoli Futura, Mina Della Ducata che ha chiesto di conoscere “le motivazioni che hanno indotto il sindaco ad indicare tali nominativi e constatando anche che si tratta di tre candidati tutti di sesso maschile, per quale motivo pur essendo presenti candidate femminili, non ha rispettato gli equilibri di genere previsti dalla legge”. La consigliera che non ha mancato di rimarcare la vicinanza politica dei tre prescelti alla maggioranza, ha espresso anche dubbi sul rispetto delle norme ministeriali di designazione dell’Oiv. Sulla stessa questione delle nomine dell’organo comunale il gruppo di Gallipoli Futura, con i consiglieri Giuseppe Cataldi e la stessa consigliera Mina Della Ducata, nei giorni scorsi ha inoltrato anche una segnalazione posta all’attenzione della consigliera di Parità della Provincia di Lecce, Filomena D’Antini e della presidente della commissione comunale alle Pari opportunità, Filomena Micale, sottolineando, a proprio avviso, la “violazione delle disposizioni sulla parità di genere”.

Il sindaco Minerva ha già provveduto a rispondere all’interrogazione, e lo farà anche pubblicamente nel prossimo Consiglio comunale, ribadendo la “linearità della procedura con la comparazione dei curricula” e spiegando “che la scelta è avvenuta in ragione della comparazione condotta durante i colloqui, anche in chiave motivazionale, e nel rispetto delle prerogative richiamate anche dall’Anac che ha chiarito che l'organo di indirizzo politico e amministrativo deputato alla nomina dell'Oiv è il sindaco”. Nel dettaglio Minerva ha spiegato “di aver deciso di convocare direttamente gli interessati per un colloquio avente lo scopo di indagare in maniera più approfondita le informazioni già riportate nel curriculum, nonché le motivazioni della candidatura".

"Ad esito del procedimento, dall’esame delle candidature pervenute e, in particolare, dalla comparazione condotta durante i colloqui, anche in chiave motivazionale, i profili ritenuti maggiormente idonei sono quelli dei professionisti che sono stati nominati con apposito decreto per i quali comunque si procederà a verificare il possesso dei requisiti dichiarati e l'assenza di impedimenti rispetto alla nomina. Per quanto concerne il mancato rispetto dell’equilibro di genere da favorire, ma non obbligatorio secondo la norma in vigore” ha chiarito ancora il sindaco, “va detto che le candidate che hanno preso parte ai colloqui non hanno soddisfatto le aspettative e la valutazione finale è giunta dopo un’equa valutazione dei candidati, sia maschili che femminili.  La scelta è ricaduta sui partecipanti ritenuti più idonei senza alcuna, fantasiosa, disparità di genere. Al netto di quanto chiarito” conclude Minerva, “non posso tuttavia non notare come, ancora una volta, il gruppo consiliare di opposizione svolga il suo ruolo, che dovrebbe essere sempre improntato alla propositività per il bene comune e non al perenne sospetto e dileggio di ogni atto posto in essere dall'amministrazione comunale, andando a discutere su prerogative proprie di un primo cittadino, specie quando le stesse, come ampiamente dimostrato anche in questo caso, sono improntate sulla correttezza e trasparenza degli atti”.

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