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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Nuovo allarme scarichi in mare. Minerva chiede incontro urgente con Aqp

Il primo cittadino insorge: “Adesso non possiamo più aspettare. Soluzioni immediate per il depuratore”

GALLIPOLI - Dopo le segnalazioni d’inizio settimana e l’allarme per le macchie scure in mare sul litorale di Torre Sabea, il Comune di Gallipoli accelera sulle soluzioni per il recapito finale del depuratore. Il sindaco Stefano Minerva nei giorni scorsi aveva già ottenuto buone nuove sul fronte delle ipotesi per l’eliminazione dello scarico a mare nell’ambito del confronto durante la Fiera del Levante e di un incontro con l’assessore ai Lavori pubblici regionale, Giovanni Giannini. Sul tavolo delle trattative un progetto pilota con Acquedotto pugliese e Politecnico di Bari per riutilizzare integralmente le acquee reflue con l’obiettivo di bloccare lo sversamento sottocosta e immagazzinare le risorse idriche da impiegare non solo in agricoltura, ma anche per l’idropulizia di strade e piazze, l’irrigazione di parchi e aree verdi, e per rifornire i mezzi antincendio. Ma il nuovo allarme scarichi o di malfunzionamento degli impianti di sollevamento a servizio della piattaforma consortile di via Scalelle, e le sollecitazioni rivenienti da operatori turistici e cittadini, ha spinto il sindaco Minerva a riattivare subito i tavoli istituzionali per affrontare la questione senza ulteriori indugi. Un fatto quelle delle macchie scure in mare che intanto viene considerato sporadico e non legato alla piattaforma consortile secondo l’Acquedotto pugliese che continua a ribadire che “il depuratore a servizio di Gallipoli funziona regolarmente”.

Impianto di affinamento depuratore Gallipoli-3Ma il sindaco Minerva non intende tergiversare ulteriormente e in ogni caso riaprire il tavolo della concertazione sulla questione. "Non possiamo più temporeggiare, la questione del depuratore di Gallipoli  deve essere affrontata e risolta una volta per tutte” dice il primo cittadino, “e per questo motivo, nella giornata di ieri, abbiamo richiesto un incontro istituzionale al vice presidente dell'Acquedotto pugliese, Lorenzo De Santis, per affrontare la questione relativa all’impianto consortile di Gallipoli, con particolare riguardo a ciò che  concerne i recapiti finali e lo scarico a mare. Il mese di Settembre è quello giusto per pianificare e programmare, per costruire una città migliore sotto ogni punto di vista” analizza il sindaco, “e la tradizione della nostra città è legata al mare, che fa parte della nostra storia, della nostra identità, della nostra vita. Dobbiamo proteggerlo perché appartiene a noi tutti” conclude Minerva, “e sono convinto che ogni gallipolino senta il diritto e il dovere di preservare questo  grande amico blu che fa da splendida cornice alle nostre giornate. Attendiamo con ansia di sederci attorno ad un tavolo tematico: non c'è  più tempo, e non ci sono più scuse".

La riapertura del tavolo tecnico regionale relativo alla problematica della depurazione e del trattamento dei fanghi degli impianti aveva già squarciato anche la questione inerente la piattaforma consortile gallipolina di via Scalelle e il suo “sbocco” a mare sulla litoranea nord di Torre Sabea, in un recente vertice a Bari tra il sindaco Minerva e gli amministratori regionali e i vertici di Aqp. La piattaforma consortile potrebbe rientrare tra gli impianti destinati ad un progetto per il potenziamento dell’affinamento delle acque reflue e il riutilizzo integrale messo in piedi da Aqp, Regione, e Università di Bari e verso il quale il Comune ha manifestato il proprio interessamento e il possibile coinvolgimento per eliminare il problema dello scarico a mare. In tale direzione nel prossimo mese di ottobre i responsabili dell’Acquedotto, in collaborazione con il Politecnico di Bari, saranno in Grecia per un confronto tecnico nell’ambito di un progetto Interreg dell’Unione Europea che mira proprio a ridurre al minimo gli sprechi, sia delle acque potabili che delle acque reflue. Dopodiché il depuratore di Gallipoli (al servizio anche delle marine e delle comunità limitrofe di Alezio, Sannicola e Tuglie), potrebbe rientrare nella nuova fase attuativa del progetto che consentirebbe di chiudere il ciclo del trattamento delle acque depurate non più attraverso l’attuale scarico lungo il litorale.

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