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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Presunte minacce e intimidazioni alla teste, assolto uno degli imputati

E' stato assolto Antonio Cardellini, 32enne di Gallipoli, accusato delle presunte minacce a una teste per intimidirla e impedirle di testimoniare. L'imputato, assistito dall'avvocato Giampiero Tramacere, aveva scelto l'abbreviato

 

LECCE – E’ stato assolto Antonio Cardellini, 32enne di Gallipoli, assistito dall'avvocato Giampiero Tramacere, accusato delle presunte minacce a una teste per condizionarla e impedirle di testimoniare, tanto da dover rendere necessario l'accompagnamento coatto, in un processo penale per vari reati, tra cui il tentato omicidio di Luigi Fedele. I fatti contestati risalgono al periodo tra il gennaio del 2005 e il gennaio del 2006. Delle stesse accuse rispondono altri due imputati, Donato Piro, 48 anni, e Fabio Della Ducata, 45 anni, (alias “Fabio nano”, uno degli imputati nel processo per l'omicidio di Salvatore Padovano, detto "Nino bomba", storico esponente della Sacra corna unita e personaggio di riferimento dell'omonimo clan), entrambi gallipolini. Il processo nei loro confronti, entrambi hanno scelto il rito ordinario, è iniziato ieri dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Gallipoli.

Per Cardellini, invece, il gup ha accolto le richieste e la tesi difensiva dell’avvocato Tramacere, fissando il giudizio abbreviato condizionato all'ascolto della donna che avrebbe subito le minacce e di suo marito, Luigi Sabato, ascoltato in mattinata. Il gup Giovanni Gallo, al termine delle due deposizioni e dell’arringa difensiva del penalista leccese, ha emesso la sentenza di assoluzione.

Sabato, coinvolto nella stessa indagine, era accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. A marzo scorso il pubblico ministero Elsa Valeria Mignone aveva chiesto il proscioglimento del 59enne, in base alla recenti dichiarazioni Giuseppe Barba, uno degli altri imputati del processo per l'omicidio Padovano e neo collaboratore di giustizia. Barba, infatti, aveva raccontato di aver messo appositamente la droga rinvenuta nel furgone di Luigi Sabato il 18 febbraio 2006, per alcuni vecchi screzi tra i due. Dichiarazioni ritenute dal sostituto procuratore e dal gup attendibili. Il giudice, infatti, ha poi prosciolto l'imputato.

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