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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Progetti, fondi e regole per “frenare” Xylella. Corteo dei trattori tra i bagnanti

La Coldiretti tiene alta l'attenzione sulla problematica del disseccamento degli ulivi e chiede meno restrizioni e interventi condivisi con l'Unione europea per affrontare l'emergenza. Olivicoltori in marcia sul lungomare di Gallipoli e in contrada Mezzi. "Campo sperimentale nell'oliveto di Leccino di Alezio"

GALLIPOLI – Un laboratorio itinerante a cielo aperto e in riva al mare per sensibilizzare e calamitare l’attenzione dei turisti che affollano il Salento sulla problematica dell’essiccamento degli ulivi che ha ormai trasformato il Sud Salento in una grande area infetta. Emergenza xylella ancora in primo piano e la mobilitazione, contro eradicazioni e divieti, degli olivicoltori è servita.

Un lungo e roboante corteo dei trattori ha letteralmente svegliato ieri mattina i turisti e villeggianti di Gallipoli. Un serpentone di mezzi agricoli, che a partire dalle 9.30, ha varcato il lungomare sud della città ionica, meta in questi giorni di migliaia di vacanzieri che affollano i lidi sabbiosi. La manifestazione è stata organizzata  da Coldiretti Lecce che proprio nel giorno di San Lorenzo, in cui notoriamente si esprimono i desideri, ha espresso la volontà e l'auspicio dei coltivatori diretti salentini “di restare produttori di olio”.

Dopo la breve sosta nei pressi di via Gandhi, nel perimetro del quartiere del Lido San Giovanni e costeggiando il lato nord dello stadio comunale, la marea dei mezzi strombazzanti e colorati, scortata dalle forze di polizia della questura, ha proseguito il suo tragitto lungo il litorale sud della Baia Verde e sino al canale dei Samari, destando l’attenzione dei bagnanti e costeggiando i lidi gallipolini. Un corteo rumoroso, ma fluido che al di là della curiosità e dall’attenzione destata, e del fisiologico rallentamento del traffico non ha causato disagi di sorta sulla litoranea presidiata dagli agenti della polizia locale. I mezzi agricoli incolonnati hanno, poi, raggiunto contrada Mezzi, località Masseria Bianca, ad Alezio, dove nel campo di ulivi varietà ‘Leccino’ messi a dimora di recente, sono state spiegate le ragioni dell’ennesima mobilitazione di Coldiretti alla presenza di anche di sindaci, amministratori e parlamentari salentini. 

"Abbiamo portato al mondo agricolo le rassicurazioni del governatore Emiliano” ha detto il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, “che mi ha garantito che sta seguendo con la massima attenzione la vicenda in prima persona. Ritengo che, accanto a norme restrittive dettate da una proporzionata prudenza, l’Unione Europea debba mettere in campo anche provvedimenti che possano essere di supporto ad un territorio che risulta gravemente ferito e dove aziende olivicole, frantoi privati e cooperativi, vivaisti vivono il dramma di non poter più̀ operare, in alcune aree da più di tre anni. L'attuale decreto, prevedendo l’abbattimento delle piante che risultano "gravemente compromesse", definizione molto lacunosa, di fatto impedisce la possibilità̀ di fare del Salento il laboratorio a cielo aperto che abbiamo spesso richiamato come unica percorso di futuro possibile per la scienza di trovare soluzioni al problema.  Per questo solleciteremo al governo italiano più̀ fondi per la ricerca, sottolineando la necessità di un coordinamento forte della stessa, che possa portare alla ottimizzazione delle risorse. Il modello dei cluster, già̀ proposti con successo, può̀ portare al coinvolgimento di tutta ricerca pugliese, senza escludere contributi dal resto dell'Italia e dell'Europa".

coldiretti_interventi-2E dalla costa gallipolina alla campagna di Alezio nel giorno di San Lorenzo, sono stati rimarcati i tre desideri e auspici espressi dalla Coldiretti e dai partecipanti al raduno. E’ necessario che “il campo di giovani piante di varietà ‘Leccino’ divenga il punto di partenza di un vero e proprio laboratorio scientifico a cielo aperto, comprendente l’intera area dichiarata infetta da Xylella fastidiosa, dove si possa realizzare un’infrastruttura immateriale che sia nodo di una rete di relazioni tra ricerca scientifica e aziende agricole, tra ipotesi scientifiche e trasferimenti di conoscenze, tra formazione degli operatori e informazione dei cittadini. E ancora le imprese agricole, le cooperative olivicole e i vivaisti, così gravemente danneggiati dal patogeno che ne ha di fatto azzerato il reddito, siano messi nella condizione di guardare con fiducia al proprio futuro, attraverso progettualità condivise con Unione europea e Governo italiano, in grado di attivare investimenti e innescare percorsi agrari virtuosi. E infine attraverso interventi diretti e azioni mirate e programmatiche volte anche alla promozione dell’immagine, venga ribadito il valore economico della filiera olivicola salentina, quale elemento sostanziale culturale, storico, paesaggistico, fonte indispensabile di reddito di migliaia di famiglie agricole e opportunità di sviluppo occupazionale per l’intera economia della provincia di Lecce".

“Gli olivicoltori salentino esprimono il desiderio di restare olivicoltori, orgogliosi di esserlo da generazioni” dice il presidente di Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno, “chiediamo pertanto che si metta un freno agli accanimenti terapeutici e che si consenta a noi olivicoltori del sud Salento di vivere la nostra condizioni di dolore e preoccupazione per questa malattia, che pare inarrestabile, con dignità. Il Sud Salento è ormai un'area pervasa dai disseccamenti e per questo sono del tutto inutili i divieti europei di reimpianto e le vessazioni che ledono la dignità degli olivicoltori. Sul campo di Leccino di contra Mezzi, che la Guardia forestale ha contestato, abbiano piantato la nostra bandiera in rappresentanza del mondo agricolo salentino”

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