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Messa in sicurezza delle cave di via Firenze. Sgombero prorogato per le famiglie

Le opere di messa in sicurezza non sono ancora state completate e il commissario Aprea ha firmato l'ordinanza che impone a circa 50 famiglie di restare fuori dalle abitazioni sino al 30 settembre. Il cantiere è rimasto fermo per circa un mese

GALLIPOLI - Lavori ancora in corso e bisognerà attendere almeno un altro mese per le famiglie sgomberate da locali e abitazioni di via Firenze per consentire il completamento delle opere di messa in sicurezza delle cavità ipogee.

Una lunga odissea per i proprietari degli appartamenti della zona che insiste a ridosso della nuova sede comunale e che è tristemente nota per la voragine del 29 marzo del 2007 che in quell’occasione squarciò letteralmente la strada “ingoiando” nel suo cratere tre auto e mettendo a serio rischio la stabilità degli edifici ricadenti tra via Firenze, via Acquedotto, via Galatina e via Siena. Dalla fine di marzo l’intera zona è tornata ad essere un cantiere aperto per dare esecuzione ai lavori di consolidamento delle cave ipogee (1° e 2° lotto) legati al progetto per il quale l’amministrazione comunale gallipolina è riuscita, in questi anni, ad ottenere i relativi e cospicui finanziamenti.

A tal fine già dal 6 febbraio di quest’anno poco meno di 50 tra famiglie, residenti e titolari di locali della zona, sono stati interessati dall'ordinanza di sgombero disposta dal Comune per liberare gli immobili, come per altro sollecitato dall’Autorità di bacino, e consentire le opere di messa in sicurezza. Lavori che sulla tabella di marcia iniziale sarebbero dovuti terminare entro il 30 giugno  scorso. Ma le note vicende che hanno interessato il cantiere, tra alcuni ritardi iniziali e soprattutto l’incidente nel sottosuolo del 4 giugno scorso nel corso a seguito del quale rimasero feriti tre operai della ditta Idrogeo srl (esecutrice del primo lotto di interventi), non hanno ovviamente consentito di rispettare i tempi previsti.

Il blocco dei lavori e il sequestro dell’area del cantiere disposto dalla Procura, in seguito a quell’incidente sul lavoro, per gran parte della stagione estiva, ha dilatato i tempi di esecuzione delle opere. Da qui si è dovuto procedere, già a metà luglio, ad una prima proroga dell’ordinanza di sgombero per le famiglie e i residenti sino alla fine di agosto. Contestualmente l’amministrazione comunale, allora retta dal sindaco Francesco Errico, aveva disposto un incremento forfettario da 3 a 5 mila euro quale indennizzo da corrispondere ad ogni nucleo familiare per venire incontro alle spese di affitto o lenire i disagi per la sistemazione temporanea in un'altra abitazione.

Ed ora, dopo un ennesimo sopralluogo per capire la stato di avanzamento degli interventi, e come era facilmente preventivabile, i lavori non sono stati ancora completati per cui non può essere ancora assicurata la sicurezza in superficie di case e locali. E da qui l’amministrazione comunale, ora rappresentata dal commissario prefettizio Guido Aprea, ad inizio settimana ha dovuto decretare una nuova estensione dei provvedimenti di abbandono delle abitazioni. La nuova ordinanza, firmata dal commissario Aprea, proroga infatti ulteriormente lo sgombero degli immobili che insistono tra via Firenze, Siena e Galatina sino al 30 settembre prossimo. E comunque sino a quando vi sarà la dichiarazione tecnica di ripristino delle condizioni di sicurezza.

L’apertura del cantiere per i lavori del primo lotto affidati alla Idrogeo srl è stata garantita dalla prima tranche dei finanziamenti, pari ad un milione di euro, che il Comune di Gallipoli ha ottenuto a suo tempo grazie alle linee di intervento dei Programmi operativi Fesr 2007-2013 relativi all’Area Vasta Salento 2020. Per il progetto definitivo relativo al secondo lotto il Comune aveva invece ottenuto dalla Regione un’ulteriore tranche di finanziamento pari 2milioni e 500mila euro, espletando anche la relativa gara d’appalto con interventi affidati alla società lucana Cal.Cos. srl di Moliterno.

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