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Martedì, 16 Aprile 2024
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Protesta dei pescatori contro le reti a maglia larga: “Fateci lavorare, ministro ci ascolti”

La marineria di Gallipoli solidale con la battaglia dei pescatori avviata in tutta la Regione contro le disposizioni europee che hanno determinato un calo del pescato del 70 per cento

GALLIPOLI - Mentre i pescatori delle marinerie di Mola e Monopoli sono tornati a manifestare questa mattina presso il palazzo della Regione, ed hanno incontrato anche il governatore Michele Emiliano, dalla banchina del porto dove sono ormeggiati i pescherecci si è levata l’onda lunga di protesta e solidarietà all’intero comparto anche da parte dei pescatori di Gallipoli. Pescherecci ancorati e marineria ferma a terra nella città bella per protestare contro le disposizioni delle Comunità Europea che ha imposto, anche lungo le coste pugliesi come nei mari del Nord, l’utilizzo delle maglie larghe (romboidali da 50 millimetri) delle reti da pesca.

Una normativa che aveva portato già ad inizio anno la categoria dei pescatori pugliesi a contestare le direttive comunitarie che di fatto impediscono nel basso Adriatico e nello Ionio di praticare regolarmente e in maniera redditizia l’attività della pesca. Il tutto in quanto l’allargamento delle maglie comporta una drastica riduzione del pescato di almeno il 70 per cento in quanto nelle reti con quel calibro si vanno a perdere, a detta dei pescatori, tutte le specie di nasello, merluzzo, gamberi bianchi, e pesce vario di media grandezza pescato sino ad ora per garantire sulle tavole dei consumatori la tradizionale zuppa di pesce o la frittura di paranza.

“Noi vogliamo solo che ci lascino lavorare, perché siamo pescatori e non ladri o criminali. Bisogna ascoltare le nostre lamentele che sono motivate” spiegano i pescatori, “nei nostri mari non si può pescare con maglie così larghe. Vogliamo essere rispettosi delle leggi, ma queste devono essere in linea con le caratteristiche dei nostri mari. Per questo chiediamo anche noi al ministro Teresa Bellanova un incontro urgente perché si faccia portavoce di una revisione integrale dei regolamenti europei. Fino alla revisione chiediamo un sostegno al reddito delle nostre famiglie, visto che è diventato impossibile pescare in queste condizioni e se usciamo in mare con le reti non a norma rischiamo multe salatissime”. Dopo il “fermo pesca” di protesta di oggi i pescatori sono intenzionati a chiedere, già da domani, un incontro anche in Comune al sindaco Stefano Minerva affinché possa far giungere le istanze della marineria all’attenzione dei governi regionale e nazionale.                                            

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