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Caccia all’oro nero nello Ionio. La Shell “esclude” le trivellazioni

La multinazionale petrolifera pronta ad illustrare a Porto Cesareo il progetto d'indagine per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in mare. "Non sono previste perforazioni". Chiesto incontro il 19 dicembre con i sindaci

PORTO CESAREO - Nessun attacco al territorio e ai fondali dello Ionio. La Shell Italia E&P tranquillizza ed è pronta ad illustrare per filo e per segno il progetto di studio. Il tutto mentre le comunità ioniche sono già in fibrillazione e preparano la manifestazione pubblica di lunedì in quel di Policoro. Per le indagini sui fondali marini la multinazionale del petrolio non avrebbe  intenzione di usare piattaforme semisommergibili invasive e di grande impatto. Ed esclude  anche il ricorso a perforazioni di alcun genere. Sarà vero? L’occasione per dissipare dubbi e allarmismi potrebbe arrivare già la prossima settimana. La Shell ha infatti inviato una nota ai vari sindaci salentini e non dei territori del versante ionico dai quali dovrebbe ottenere l'autorizzazione alla ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in mare. E in particolare al primo cittadino di Porto Cesareo, Salvatore Albano, al quale è stata confermata “la volontà di Shell Italia E&P ad organizzare un incontro di presentazione relativo a due istanze di permesso di indagine geofisica localizzate geograficamente nel mar Ionio settentrionale”.

La Shell Italia ha infatti organizzato per la giornata del 19 dicembre prossimo, a partire dalle 10,30, un incontro di presentazione del progetto di studio rivolto agli amministratori locali della provincia di Lecce presso la biblioteca Comunale di Porto Cesareo di via Cilea. “Oltre che per riguardo istituzionale nei confronti del territorio e di chi lo amministra” comunica la multinazionale petrolifera agli amministratori ionici, “è infatti ferma volontà di Shell agire in completa trasparenza in un’ottica di dialogo con tutti gli stakeholder locali”. E aspetto più significativo e importante e che   “il progetto oggetto di queste istanze è finalizzato allo studio delle caratteristiche fisiche delle rocce e dei fondali marini. Una volta autorizzato, lo studio verrà effettuato con metodi non invasivi, e non prevede alcun tipo di perforazione”.  

La Shell ha inviato l'istanza il 15 novembre scorso per ottenere due Valutazioni d'impatto ambientale e ha depositato la relativa documentazione, oltre che al Ministero dell'Ambiente, anche presso le Province di Lecce e Taranto e nei Comuni rivieraschi interessati. E sono almeno 13 le amministrazioni salentine chiamate in causa: da Porto Cesareo, Nardò, Galatone, Sannicola a Gallipoli, Taviano, Racale, Alliste, Ugento, Salve, Morciano di Leuca, Patù, Castrignano del Capo. "No alle trivelle sullo Ionio…Salviamo il nostro Mare", è invece la manifestazione indetta per il prossimo 17 dicembre a Policoro dai sindaci della fascia jonica di Calabria, Basilicata e Puglia. Una forte mobilitazione per fermare quello che lo stesso sindaco di Policoro, Rocco Luigi Leone, nel corso della conferenza stampa di presentazione, ha definito "un vero e proprio atto criminale del governo centrale". E il dissenso si è già diramato in terra salentino con alcuni sindaci già mobilitati a partecipare alla manifestazione organizzata dal comune di Policoro sin dalla mattinata di lunedì 17 dicembre. La manifestazione inizierà alle 9.30, con un corteo dei partecipanti, rappresentanti delle istituzioni, associazioni, cittadini, che muoverà sino al "Palaercole", dove si svilupperanno i diversi interventi, tra cui quello del fisico Maria Rita D'Orsogna, professore associato presso il Dipartimento di Matematica della California State University al Northridge di Los Angeles, esperta nei temi oggetto dell'incontro.

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