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Sabato, 20 Aprile 2024
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Soprintendenza vincola la ferrovia di Gallipoli Porto e “rallenta” il Comune

Rotaie di Puglia conferma la firma del decreto di tutela e ripropone i collegamenti turistici. Grane per la riqualificazione del lungomare

GALLIPOLI – Corre sul binario giusto il decreto di tutela da parte della Soprintendenza per l’archeologia, belle arti e paesaggio che ha deciso di accogliere la richiesta di vincolo sul tronco ferroviario in disuso del lungomare Marconi che dalla stazione arriva sino alla fermata di Gallipoli Porto. L'associazione Rotaie di Puglia, che da anni si batte per il salvataggio del tratto della strada ferrata, ha confermato che nei giorni scorsi è giunto a compimento il relativo iter procedurale che ha visto anche l'emanazione del decreto di tutela del tronco ferroviario di Gallipoli Porto da parte della Commissione regionale del patrimonio della Puglia del Mibact.

Una notizia ribalzata già nell’ambito della conferenza stampa di presentazione del Piano della Mobilità estiva da parte delle Ferrovie sud est e l’illustrazione dei collegamenti per Gallipoli e che rivesta una doppia valenza: se da un lato vede premiare la battaglia dell’associazione che ha da sempre riconosciuto l'enorme valore dell'infrastruttura gallipolina da riabilitare con nuovi progetti integrati di mobilità sostenibile e turistica, dall’altro si scontra (e di fatto bloccandolo) con il programma di riqualificazione e di allargamento del lungomare Marconi che il Comune di Gallipoli ha già redatto, ottenendo anche il relativo finanziamento regionale pari a circa un milione e 700 mila euro, che vedrebbe anche l’eliminazione del tratto dei binari per circa 400 metri per far posto ad una nuova carreggiata con rondò e pista ciclabile. Una volontà progettuale quella dell’amministrazione comunale gallipolina che Rotaie di Puglia, tramite il suo presidente Luigi Mighali, ha più volte etichettato come “scellerata” proprio perché punterebbe a rimuovere il binario “per far posto a nuove arterie stradali in un'area già di per sé molto intasata dal traffico veicolare e ad una discutibile pista ciclabile lunga appena 400 metri e larga solo 1 metro e venti centimetri”.                  

Volendo dimostrare con i fatti il potenziale del tratto ferroviario di Gallipoli Porto, dopo le esaltanti esperienze delle riaperture al transito occasionali, dal 2012 al 2015, del treno storico Salento Express e del treno dei Due Mari, il sodalizio di Rotaie di Puglia ha intensificato gli studi per far riconoscere all'infrastruttura l'importante valore culturale e turistico. Nel dicembre scorso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti Paesaggio per le province di Lecce, Brindisi e Taranto, grazie al supporto della soprintendente Maria Piccarreta, ha avviato la procedura per il procedimento di tutela dell'infrastruttura. Procedura che si è poi conclusa alcuni mesi dopo con il riconoscimento del Tronco Ferroviario di Gallipoli Porto quale bene di interesse culturale e con l'emanazione del decreto di tutela da parte della Commissione regionale del patrimonio della Puglia del Mibact, a firma della dirigente Eugenia Vantaggiato. In tal modo il tratto ferroviario di Gallipoli Porto è destinato ora ad entrare a far parte di quella cerchia di ferrovie tutelate dal ministero come ad esempio già avviene per la Ferrovia dell'Irpinia (linea Avellino-Rocchetta Sant'Antonio) e  per la Ferrovia della Valle dei Templi di Agrigento: quest'ultima attrae a se ogni anno in bassa stagione dai tremila ai cinquemila turisti tedeschi e inglesi e funge da collegamento tra l'importante sito archeologico e la stazione di Porto Empedocle distante poche centinaia di metri dall'area portuale ove approdano crociere di lusso e anch'essa è una stazione avvalorata dal Mibact tramite riconoscimento speciale di Parco Ferroviario.

"Dopo quattro anni di battaglie finalmente vediamo riconosciuto il valore del tronco ferroviario di Gallipoli Porto” commenta Luigi Mighali, presidente dell'associazione Rotaie di Puglia, “quella ferrovia rappresenta una rarità a livello mondiale in quanto dopo aver collegato terra ferma e isola, giunge accanto al castello Angioino, sotto alle mura del centro storico e nel mercato ittico e solo per questo motivo racchiude potenzialità turistiche e culturali, senza considerare che allo stato dei fatti quello di Gallipoli è l'unico porto italiano ove gli approdi di crociere troverebbero a disposizione la ferrovia per garantire lo spostamento dei crocieristi. Lo scorso anno è stata approvata dal parlamento la legge sulle Ferrovie Turistiche e quella di Gallipoli Porto ha tutte le carte in regola per farne parte. Ora chiediamo alla Regione Puglia di iniziare a considerarla assieme al turismo ferroviario. Allo stesso tempo, vista la prossima rinascita del servizio metropolitano gallipolino con ben 76 corse giornaliere tra la stazione di Gallipoli Centrale e quella di Baia Verde, al via lunedi 18 Giugno, va considerata l'inclusione in tale servizio della fermata di Gallipoli Porto e auspichiamo che ciò avvenga il prossimo anno, anche abbinandola a delle aree parcheggio poste alla periferia cittadina, come quella del cimitero, ove andrebbe creata una fermata ferroviaria per favorire l'interscambio parcheggio più metro. E' ora che il Comune di Gallipoli inizi a riconsiderare la funzione del tronco del porto e a darne una diversa immagine".

A sostegno della riabilitazione del tronco ferroviario gallipolino c’è anche la Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab). "Come associazione sosteniamo la rinascita del tronco ferroviario di Gallipoli Porto” dice Giuseppe Di Munno, responsabile Fiab per la Puglia, “poiché il treno rappresenta quel mezzo ideale per garantire lo spostamento dei ciclisti tra la varie località e la possibilità di giungere direttamente fino alla città vecchia gallipolina sarebbe la soluzione a tante problematiche e di fatto azzererebbe i rischi stradali. Per noi non ha alcun senso quel progetto comunale che vuole una pista ciclabile di soli 400 metri e larga appena un metro e venti, per altro dal difficile accesso in quanto immersa in un'area ove si registra un traffico intenso”.

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