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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Taglio uffici Giudice di pace. Errico chiama a raccolta dieci Comuni

Nuovo fronte per tentare di salvare gli uffici giudiziari del Tribunale di Gallipoli destinati alla soppressione. Il sindaco Errico scrive agli amministratori dell’hinterland e chiede la collaborazione per la copertura dei costi

GALLIPOLI – Riparte l’azione sinergica delle amministrazioni locali in difesa della sede distaccata del tribunale di Gallipoli. O meglio, nello specifico, si alzano nuove barricate nel tentativo di salvaguardare dalla soppressione almeno gli uffici del Giudice di pace a cui fanno riferimento tutte le comunità territoriali del comprensorio ionico. Una battaglia ardua, ma non impossibile nonostante i paletti della intransigente legge sulla stabilità finanziaria e i successivi decreti a firma del ministro Paola Severino, che hanno già ridisegnato il futuro e la geografia della giustizia italiana. E che nel concreto, entro il prossimo mese di settembre, comporteranno la soppressione di 31 tribunali, 38 procure, 220 sedi distaccate e 674 uffici del giudice di pace sparsi in tutto lo Stivale. E mentre il Coordinamento nazionale degli Ordini forensi minori ha depositato in queste ore in Corte Costituzionale l'atto di intervento contro la legge sul riordino della giustizia,  a livello locale l’amministrazione comunale ionica ha ripreso la sua battaglia volta a tutelare la permanenza dell’ufficio del giudice di pace nella città di Gallipoli.

A tal fine il sindaco Francesco Errico ha convocato e tenuto una riunione con consiglieri ed assessori comunali, allargata ad amministratori di Comuni limitrofi ed esponenti del mondo forense, proprio per analizzare i margini di manovra che consentirebbero alla città di mantenere in piedi  l’ufficio in questione. Il primo cittadino, da quanto reso noto da palazzo Balsamo, ha ribadito la volontà del Comune di fare in pieno la propria parte per scongiurare ipotesi negative, ma molto dipenderà anche dall’apporto dei comuni che fanno riferimento al bacino giudiziario di Gallipoli.

“È di piana evidenza che le spese per garantire la permanenza dell’ufficio del Giudice di pace” spiega il sindaco ionico, “non possono gravare esclusivamente sul nostro Comune, vuoi per mere ed intuibili ragioni finanziarie, vuoi perché tale permanenza garantirebbe, di fatto, un servizio esteso all’intero territorio circostante. Sia chiaro che faremo in toto la nostra parte, cosa che abbiamo fatto da subito, ma è altrettanto evidente che il nostro impegno ed i nostri sforzi non sono sufficienti per mantenere la struttura”. Lo scoglio principale da superare infatti, a livello di spese, è quello del personale, visto che le nuove disposizioni di legge impongono che la permanenza del Giudice di pace a livello locale sia subordinata alla copertura dei costi da parte delle comunità di riferimento. Nello specifico, per la realtà di Gallipoli, si tratterebbe di garantire quattro unità.

Di qui la scelta del sindaco di coinvolgere i comuni limitrofi, cosa già messa nero su bianco con una missiva indirizzata questa mattina ai colleghi sindaci di dieci Comuni dell’hinterland ionico e in cui viene spiegato l’iter utile a salvaguardare l’ufficio convocando, per i primi giorni del prossimo mese, una riunione congiunta. In tale incontro, spiegano ancora dal Comune gallipolino,  appurato il formale e positivo impegno delle amministrazioni coinvolte, si provvederà ad inoltrare formale richiesta al Ministero. “La nostra amministrazione su questa tematica ha mantenuto alta l’attenzione” conclude il sindaco Errico, “e sta facendo tutto il possibile per scongiurare la cancellazione della sede locale del Giudice di pace. Pertanto l’auspicio sincero è che la sinergia con gli altri enti che abbiamo coinvolto possa essere proficua per il raggiungimento di un obiettivo atteso da tutta la nostra comunità”. 

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