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Un nuovo “Piano del Porto”. Salta la discussione in Consiglio ed è bagarre

Salta la seduta dell’assise convocata su richiesta dei consiglieri Fiore, Quintana, Cataldi e Fasano. “Diserzione dolosa, un faro di prefetto e procura sull’irriverenza di Minerva”

GALLIPOLI - Dopo le sollecitazioni e gli approfondimenti sulle questioni spinose degli allagamenti nella Baia Verde e sulla strada del lidi e della proroga sull’appalto dei rifiuti arriva all’attenzione del consiglio comunale di Palazzo Balsamo anche il nodo del nuovo Piano regolatore del porto. Ma l’assenza in blocco dei consiglieri della maggioranza in particolare fa saltare la discussione nella prima convocazione ed è bagarre, con i quattro consiglieri comunali che avevano richiesto la riunione dell’assise, Flavio Fasano, Caterina Fiore, Sandro Quintana e Giuseppe Cataldi che convocano seduta stante una conferenza stampa per stigmatizzare con forza l’atteggiamento definito “irriverente e oltraggioso della democrazia” da parte del sindaco Stefano Minerva e della sua maggioranza.

Il capogruppo di Gallipoli Futura, Flavio Fasano, in particolare ha palesato tutto il suo biasimo sulla vicenda annunciando anche di voler investire della questione il nuovo prefetto Maria Teresa Cucinotta e auspicando anche l’accensione di un faro ordinario della magistratura sulla circostanza che riguarda da vicino “l’impiegabile conversione e il cambio di rotta” del primo cittadino di Gallipoli nel parere espresso in conferenza dei servizi sul progetto di oltre 20 milioni di euro per l’ampliamento della darsena privata di Porto Gaio. La discussione sul tema della portualità cittadina arrivava nella seduta dell’assise comunale di questa mattinata dopo la convocazione del presidente del consiglio, Rosario Solidoro, e la decisione della conferenza dei capigruppo dei giorni scorsi che avevano posto un unico argomento all’ordine del giorno dando seguito alla richiesta dei quattro consiglieri comunali. Una riunione monotematica dell’assise convocata su richiesta (inoltrata il 10 ottobre scorso) dei consiglieri Fiore, Quintana, Cataldi e Fasano che avevano in animo di indicare una nuova  rotta per predisporre il Piano regolatore portuale bloccato da diversi anni. Nella proposta di delibera, che ora sarà valutata nella seduta in seconda convocazione già fissata per il 5 novembre prossimo, viene richiesto tra l’altro anche un nuovo bando pubblico per l’area demaniale della Bleu Salento e il ritiro del parere positivo del Comune nella conferenza dei servizi sull’ampliamento del porto turistico privato di Porto Gaio. I consiglieri proponenti avevano segnalato in questi mesi proprio il tema della portualità tra quelli sui quali focalizzare l’attenzione dell’amministrazione comunale e sui quali sollecitare una presa di posizione risolutiva da parte del sindaco con il coinvolgimento e gli indirizzi impartiti dal consiglio.

I quattro consiglieri lamentano in particolare proprio la mancata redazione del “Piano regolatore del porto” e per questo hanno avanzato una proposta di delibera nella quale si indicano l’analisi e le prospettive in relazione all’adozione dello strumento regolatore portuale anche alla luce delle due questioni relative alle vicende delle darsene turistiche della Bleu Salento e di Porto Gaio. Vicende quest’ultime che vedono al momento congelato lo sgombero dell’area demaniale portuale affidata in concessione alla società diportistica della Bleu Salento srl in attesa del giudizio di merito del ricorso d’appello al Consiglio di Stato previsto nel 2019, e conclusa, con esito favorevole nel luglio di quest’anno, la conferenza dei servizi per il progetto di ampliamento della darsena privata posta a ridosso del litorale all’ingresso nord della città. Nel dettaglio, e nel corpo dell’atto deliberativo, viene valutato che “alla luce della sentenza del Consiglio di Stato del 3 agosto 2017 la disponibilità di tutto quanto realizzato dalla Bleu Salento srl è nella piena e totale disponibilità dell’ente Comune il quale doveva già procedere all’utilizzo ed alla gestione dell’approdo o darsena che dir si voglia e ciò malgrado, ad oggi, ancora nulla è stato fatto in merito, con enorme perdita economica”.  

In merito alla richiesta avanzata dalla Porto Gaio srl per l’ampliamento dell’approdo turistico privato di ulteriori 600 metri lineari e con un progetto complessivo di oltre 20 milioni di euro, si evidenzia invece come “il sindaco di Gallipoli, in data 27 settembre 2017, con propria nota, in sede di conferenza di servizi istruttoria dichiarava che il progetto non sia idoneo a soddisfare in via combinata gli interessi pubblici e che, invece, senza alcun motivo, successivamente, in data 23 maggio 2018 sempre nella medesima conferenza di servizi istruttoria, dichiarava l'assenso di massima dell'amministrazione comunale alla localizzazione della nuova struttura portuale nella località richiesta, atteso che il progetto appare coerente con la migliore utilizzazione dell’area demaniale marittima nell'interesse pubblico generale. Ed è proprio in virtù di quest’ultimo parere espresso la conferenza di servizi istruttoria veniva dichiarata conclusa in data 23 luglio 2018 con esito favorevole”.

Nella loro proposta di delibera, i proponenti Fiore, Quintana, Cataldi e Fasano, da un lato sollecitano gli indirizzi politici e amministrativi per la riproposizione dell’intera procedura di adozione del Piano regolatore portuale mai adottato (nonostante un atto di indirizzo della giunta del novembre del 2016) con la nomina del relativo progettista e dall’altro, contestualmente, l’immediata attivazione per il necessario utilizzo pubblico della struttura della Bleu Salento entro la prossima primavera e l’immediata declaratoria, in ordine alla vicenda Porto Gaio di non idoneità del progetto di ampliamento del porto turistico privato che secondo i quattro consiglieri non sarebbe in grado “di soddisfare in via combinata gli interessi pubblici alla valorizzazione del territorio comunale ed alla tutela del paesaggio e dell’ambiente, nonchè alla migliore utilizzazione dell’area demaniale marittima nell’interesse pubblico generale”. Ma la seduta odierna non ha avuto esito, in prima battuta (se ne riparlerà il 5 novembre in seconda convocazione). L’assise comunale non si è potuta svolgere per l’assenza del numero legale. Presenti in aula, oltre ai quattro consiglieri di minoranza proponenti, solo il presidente del consiglio Rosario Solidoro al quale non è rimasto altro che prendere atto dell’assenza di tutti gli altri consiglieri comunali e quindi dell’impossibilità di avviare la discussione. “Riteniamo del tutto offensiva e irriverente la condotta del sindaco Minerva e della sua maggioranza” ha attaccato Fasano, “che hanno deciso senza alcun motivo plausibile di disertare un consiglio comunale convocato su nostra iniziativa e fondamentale perché trattava un argomento importante per la città quale quello della portualità che evidentemente resta un nervo scoperto. Noi riteniamo grave e lesivo degli interessi generali e della correttezza istituzionale questo comportamento specie se messo in atto nell’ambito di una campagna elettorale in cui questo sindaco aspira ad essere anche il prossimo presidente della Provincia”. Fasano, Quintana, Fiore e Cataldi, hanno espresso dissenso e dispiacere per la “dolosa diserzione del consiglio di Minerva e dei suoi consiglieri”, rilanciando la necessità di un porto turistico comunale, invocando maggiore collegialità nelle scelte fondamentali che riguardano le sorti della città stravolgendo anche gli stessi piani regolatore e portuale, chiedendo contezza del cambio di valutazione “umorale” del sindaco sul progetto inerente Porto Gaio, ed hanno infine rammentato che andranno avanti con altre interrogazioni e proposte di delibera già pronte da presentare su altri temi caldi e anche con iniziative di sensibilizzazione pubblica. Fasano e gli altri tre consiglieri hanno ripercorso le tappe che hanno portato alla convocazione dell’assise, evidenziando la bocciatura compatta delle proposta di delibera già in sede di commissione congiunta Bilancio, Urbanistica e Demanio da parte della maggioranza, e motivando la natura degli indirizzi suggeriti nell’atto che ora dovrà essere discusso in seconda battuta nella prossima  riunione. E con una spallata finale: “Su queste scelte umorali del sindaco sul nodo portualità e negando il confronto in consiglio, Minerva rispecchia a pieno il modello del governo regionale di Emiliano caratterizzato da una politica senza orizzonte e coerenza istituzionale”.

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