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Giovedì, 28 Marzo 2024
S.M. Leuca Castrignano del Capo

Dopo lo sbarco, rintracciati tre scafisti a bordo di una barca a vela: uno fugge a nuoto

Due ucraini su un'imbarcazione battente bandiera americana: sarebbero gli autori della traversata di ieri. Ma manca all'appello un terzo individuo: ricercato in mare

SANTA MARIA DI LEUCA – Dopo il rintraccio del gruppo di migranti avvenuto nel pomeriggio di ieri, sono cominciate subito le ricerche degli scafisti. Nella notte sono stati finalmente rintracciati in mare aperto, a bordo di una imbarcazione battente bandiera americana, la "Bliss", sulla quale hanno accompagnato i cittadini siriani.  Si tratta di due individui, di nazionalità ucraina, di 37 e 21 anni, che a bordo del natante lungo circa 10 metri stavano ritornando verso le coste greche. Ma la particolarità dell'operazione delle ultime ore sta nel fatto che vi sarebbe anche un terzo individuo, probabilmente fuggito nuotando, approfittando delle condizioni del mare.

Queste ultime, infatti, hanno costretto i finanzieri a scortare l'imbaracazione intercettata. Deve essere stato in quel momento che un terzo componente dell'equipaggio è riuscito a dileguarsi.  I finanzieri del Roan, assieme ai militari della guardia costiera e ai vigili del fuoco e ai carabinieri, hanno partecipato all’operazione nelle acque antistanti il porto del  Capo di Leuca. Sul posto, fino a questa mattina, anche il Nucleo sommozzatori dei pompieri, alle prese con le ricerche del cittadino scomparso nel nulla.

Il gruppo dei migranti, intanto, tra  i quali anche due donne, di cui una incinta, si trova presso il centro “Don Tonino Bello” di Otranto. Sui due cittadini stranieri, invece, gli altri accertamenti da parte degli inquirenti del Pool antimiggrazione calndestina della Procura della Repubblica di Lecce. Sono stati sottoposti a fermo di polizia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

I migranti si sono imbarcati sul veliero a Istanbul, in Turchia, ed hanno pagato dai 5mila ai 6mila dollari a persona per un viaggio durato otto giorni, prima di approdare sulle coste pugliesi. Alcuni migranti avrebbero, addirittura, dato in pegno perfino la propria abitazione per procurarsi la somma necessaria per pagarsi il viaggio.

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