"Tabula Rasa": oltre vent'anni di carcere per la banda dei predoni

LECCE – Condanne per oltre vent’anni di carcere sono stati inflitte, dal gup del Tribunale di Lecce Antonia Martalò, nel corso del giudizio con rito abbreviato scaturito nell’ambito della cosiddetta operazione “Tabula rasa”, condotta nel febbraio 2011 dai carabinieri della compagnia di Tricase, guidata dal capitano Andrea Bettini. I militari dell’Arma la denominarono così perché il sodalizio criminale era dedito a furti di ogni genere, che si trasformavano in vere e proprie razzie. Veri e propri predoni, che avrebbero messo a segno decine di colpi in tutto il basso Salento, rubando mezzi, assaltando uffici postali e svaligiando esercizi commerciali e abitazioni.

Furono sei le ordinanze di custodia cautelare emesse, che chiusero una lunga e complessa attività d’indagine di tipo tradizionale, attraverso appostamenti, pedinamenti, intercettazioni e controllo del territorio. A rendere più difficile l’attività investigativa erano le abitudini della banda, che progettava un colpo, ma poi lo rimandava perché preferiva recarsi in pizzeria o a giocare a carte. A volte l’obiettivo dei malviventi cambiava o s’intensificava lungo il tragitto stabilito, prendendo derive criminali caotiche e difficili da controllare. La svolta arrivò dopo il colpo messo a segno il 17 giugno del 2010 a Corsano, quando con un escavatore fu asportato il bancomat dell’ufficio postale. Dai pochi elementi raccolti i carabinieri svilupparono un’articolata rete di riscontri investigativi, da cui sono poi riusciti a ricostruire profili e identità del gruppo criminale.

Condanna a un anno e sei mesi di reclusione per Antonio Malerba, 38enne di Cellino San Marco; 6 anni per Antonio Fernando Vizzino, 28enne di Supersano; 4 anni e dieci mesi per Emanuele Toma, 28enne di Taurisano. Per Edoardo Preite, 24enne di Taurisano, la pena inflitta è di 3 anni e otto mesi; 3 anni per Antonio Sabato, 35enne, anch’egli di Taurisano. Un anno e sei mesi per Daniele Rocco Marra, 33enne di Supersano; e un anno e quattro mesi per Roberto Toma. Nei loro confronti il pubblico ministero Giuseppe Capoccia aveva contestato anche il reato di associazione a delinquere. Una tesi confutata dagli avvocati difensori, che hanno sottolineato come si tratti di episodi non collegati tra loro. Malerba, Marra e Rocco Toma sono stati assolti dall’accusa di associazione per delinquere. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Laura Minosi, Mario Coppola, Biagio Palamà, Cinzia Cavallo, Enrico Chirivì e Walter Gravante.