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S.M. Leuca Gagliano del Capo

Rete metallica al Ciolo: "Amministrazione superficiale ed irresponsabile"

Dura accusa del circolo Pd a Gagliano del Capo rivolta al sindaco Buccarello e all'assessore Ercolani sul caso della "gabbia" di 6.500 metri quadrati per il versante roccioso della località. Richiesta sospensione delle procedure

GAGLIANO DEL CAPO - Il Pd di Gagliano del Capo torna sulla questione Ciolo e sul progetto di "deturpamento ambientale", accusando il sindaco, Antonio Buccarello, e l'assessore ai lavori pubblici, Antonio Ercolani, di agitare la bandiera della “sicurezza”, marciando senza sosta al fine di ingabbiare il versante roccioso della località Ciolo con 6.500 metri quadrati di rete metallica.

"Trattasi - precisano dal circolo - in realtà di 6.500 metri quadri di irresponsabilità, superficialità e arroganza. Neanche gli Achei investirono così tanto impegno e vigore per espugnare la città di Troia". Il Pd di Gagliano, anche tramite il gruppo di minoranza, ha espresso molte perplessità al riguardo chiedendo la sospensione di tutte le procedure in corso al fine di valutare non solo la necessità di mettere in sicurezza il Ciolo ma soprattutto l’esistenza di misure alternative meno invasive che non deturpino il paesaggio, dopo un approfondito studio di altri tecnici esperti non di parte.

"Un’amministrazione sana e responsabile - sostengono - avrebbe senz’altro aperto un tavolo di discussione, ma qui siamo nel Comune di Gagliano del Capo nella cui maggioranza regnano incompetenza e irresponsabilità: il dialogo con le forze sociali, partiti, associazioni e cittadini è un optional".

Il Pd chiede in nome di quale interesse si deturpi il Ciolo? "La gestione Buccarello/Ercolani, quasi decennale - asseriscono dal circolo -, ha dato vita allo spreco di denaro pubblico per la redazione dello strumento urbanistico (quasi ultimato dalla vecchia amministrazione) ancora in alto mare, all’utilizzo ridotto del campo sportivo, al disastro della pista ciclabile per le vie del centro abitato, al caso della Censum, nonché si è resa manifestamente impotente a sciogliere il nodo di via Novaglie con il relativo deturpamento, anche qui, di un parco frantoi ipogei sottostante l’arteria stradale: la magistratura indaga e i problemi veri dei cittadini rimangono irrisolti".

Inoltre, si evidenzia come si stia andando incontro ad uno spreco da 1,5 milioni di euro: "Faremo di tutto - concludono - per opporci a questo tipo di intervento che vogliono effettuare nel canyon del Ciolo, patrimonio e orgoglio di tutti i salentini e non solo". E, anche al fine di non esporre l’Ente al rischio di gravi contenziosi, al consiglio comunale, convocato per venerdì 20 dicembre, si chiede di rivedere la posizione assunta dagli amministratori per consentire un "serio approfondimento sulla necessità e sulle modalità di intervento".

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