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Giovedì, 28 Marzo 2024
S.M. Leuca Andrano

Schiaffi e pugni alla sua ex: "Devi tornare con me". Lei lo fa arrestare

Seguita, minacciata, offesa, picchiata e rapinata dal suo ex compagno. La grave denuncia, presentata da una donna in caserma, ha fatto scattare le manette ai polsi di Samir Jalal, 33enne, marocchino. "Mi seguiva a fari spenti"

 

ANDRANO – Seguita, minacciata, offesa, picchiata e perfino rapinata dal suo ex compagno. La grave denuncia, presentata da una donna in caserma, ha fatto scattare le manette ai polsi di Samir Jalal, 33enne, marocchino, residente ad Andrano.  Ad arrestare l’extracomunitario, sono stati i carabinieri della stazione di Spongano, su ordine di custodia cautelare in carcere emesso dalla sezione del gip di Lecce. L’uomo risponde delle accuse d ingiuria, minaccia, violenza privata, lesioni, rapina e stalking.

Il provvedimento è stato emesso al termine di un’indagine svolta proprio dai militari del comune del Capo di Leuca, dipendenti dalla compagnia di Tricase. La donna, sfogandosi con loro, ha spiegato che Jalal non aveva mai accettato l’idea che il loro rapporto fosse finito, dando più volte in escandescenza, secondo un canovaccio simile a tanti, tristi, episodi analoghi.

Le indagini hanno permesso di appurare che, il 33enne, avrebbe iniziato a tempestare di telefonate e messaggi la sua ex, nel tentativo di riallacciare la relazione. Ma, di fronte ai rifiuti, il tenore delle conversazioni e degli sms sarebbe digradato verso gli insulti e le intimidazioni, per arrivare perfino a presentarsi davanti all’abitazione e a seguire la donna, in un crescendo di smania per lui e di terrore per lei.

La donna, davanti ai carabinieri, ha sostenuto, di aver notato in varie occasioni l’autovettura di Jalal alle sue spalle. L’avrebbe seguita a fari spenti nel buio. Dalle minacce si sarebbe poi passati alle violenze fisiche vere e proprie, che sarebbero avvenute persino al cospetto dei figli della vittima.

JALAL SAMIR-2Due gli episodi, in particolare, che hanno suscitato clamore, avvenuti nel novembre scorso. Nel primo caso l’uomo, dopo aver seguito la “preda” secondo la tecnica consolidata, cioè a fari spenti, sarebbe sceso dalla vettura, afferrandola per i capelli e trascinandola nell’abitacolo; qui, a furia di pugni e schiaffi, le avrebbe strappato la promessa che sarebbero presto tornati insieme. Il secondo episodio, una decina di giorni dopo, quando la donna stava rientrando in casa da una festa presso alcuni amici. In quell’occasione, Jalal l’avrebbe aggredita alle spalle e, dopo averla colpita con violenza, l’avrebbe scaraventata al suolo, strappandole di mano il telefono cellulare. Gesto che ha fatto scattare anche l’imputazione di rapina. 

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