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Giovedì, 28 Marzo 2024
S.M. Leuca Castrignano del Capo

Ultimate le riprese di "In grazia di Dio", film ecologico di Edoardo Winspeare

Si è chiuso il set dell'ultimo lungometraggio del regista salentino, girato ad impatto zero e con attenzione all'ambiente. L'opera è un viaggio verso la felicità attraverso il ritorno alla semplicità della vita e dei rapporti

CASTRIGNANO DEL CAPO (Giuliano di Lecce) - Un viaggio verso la felicità, attraverso il ritorno alla semplicità della vita, dei valori e dei rapporti umani. È questo il senso del film "In grazia di Dio" di Edoardo Winspeare, lungometraggio "ecologico" girato a impatto zero e con tutta una serie di attenzioni all'ambiente nella sua preparazione e nella produzione, di cui si sono ultimate in questi giorni le riprese.

Nella realizzazione del set, infatti, è stato utilizzato produttivamente il baratto come compenso alla collaborazione per le persone locali coinvolte nella lavorazione: nella sostanza, sono stati consegnati dei "pacchi-baratto" con prodotti alimentari locali distribuiti a quanti hanno collaborato. Ciò non ha influito, però, sui normali compensi sindacali come a regola di legge. Inoltre la produzione si è impegnata a rispettare la natura e a non inquinare: abolita la plastica e ridotto al minimo l'uso di mezzi a carburante sostituiti da ecologiche biciclette.

Dal punto di vista narrativo, si tratta di una piccola storia sulla felicità, ambientata nel Capo di Leuca, in un paesino salentino dimenticato dal mondo, ai tempi della crisi, dove diventano protagoniste quattro donne, quattro generazioni, che si scontrano e si incontrano, allo stesso tempo.

Prodotto da Gustavo Caputo, Alessandro Contessa, Edoardo Winspeare per Saietta Film, con la collaborazione di Banca Popolare Pugliese e di Luigi De Vecchi, il contributo di Apulia Film Commission e assessorato alle politiche agricole Regione Puglia, della comunità di Giuliano di Lecce, dei Comuni di Castrignano del Capo, Tricase e Casarano, la pellicola, per la quale sono stati scelti attori del posto, racconta la storia di quattro donne di una stessa famiglia, che devono cimentarsi con il fallimento della propria impresa e il pignoramento della casa.

foto1-21-16Una svolta che le costringerà a trasferirsi in campagna e lavorare la terra, riappropriandosi del proprio passato e recuperando le relazioni affettive. La crisi apre alla rivelazione degli elementi fondamentali della vita umana: la bellezza del creato, la scoperta del bene, il senso di comunità, la comprensione del dolore e anche del male, la soddisfazione per il proprio lavoro e l’amore che lega ai familiari e al resto dell'umanità.

"Solo pochi fortunati riescono a vivere così - spiega il regista -, in particolare nel nostro mondo occidentale troppo distratto dallo sfruttamento, spesso distruzione, delle risorse, dalla produzione  e dal consumo per ricordarsi chi è l’uomo. La salvezza potrebbe arrivare da un cambiamento radicale del nostro stile di vita attraverso una nuova consapevolezza del nostro essere su questo pianeta. La crisi economica diventa allora una grande opportunità per cambiare le cose, un ritorno alla terra, un buon modo di cominciare".

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