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Venerdì, 29 Marzo 2024
Maglie Maglie

Nessun finanziamento illecito con il Por, assolti imputati e società

Ai cinque amministratori di tre srl era stata contestata la truffa aggravata per ottenere erogazioni pubbliche per circa 7 milioni di euro. La Regione Puglia, parte civile, aveva chiesto un cospicuo risarcimento

LECCE – Si è concluso oggi con l’assoluzione degli imputati il processo penale che ha visto coinvolti Umberto De Riccardis, Giacomo Corvaglia, Lorenzo Anania, Giovanni Vincenti, Franco Tartaglino, accusati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, e le società Comec, Coinox e Cometal, tutte a responsabilità limitata.

L’accusa era quella di aver ottenuto indebiti finanziamenti pubblici – nell’ambito del Por 2000/2006 - in danno della Regione Puglia, che aveva ammesso le società ad ottenere l’erogazione di cospicui contributi, pari a circa 7 milioni di euro complessivi, per la realizzazione di due nuovi impianti e l’ampliamento di di un terzo esistente.

Pertanto, oltre all’imputazione di truffa, era stata contestata alle società la violazione dell’articolo 24 del decreto legislativo 231 del 2001, che punisce, sotto forma di responsabilità amministrativa, tutte le persone giuridiche nel cui interesse e vantaggio è stato commesso un reato dalla persona fisica che le rappresenta.

Nel corso delle indagini fu emessa una misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti degli amministratori delle società: Giacomo Corvaglia, Lorenzo Anania e Franco Tartaglino, e sottoposti a sequestro preventivo per equivalente gli opifici industriali di proprietà delle società coinvolte beneficiarie del finanziamento.

L’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Giovanni Gagliotta, aveva chiesto la condanna di De Riccardis, Corvaglia e Anania, alla pena rispettivamente di anni  tre, due e uno e otto mesi; e la prescrizione per Vincenti, all’epoca direttore della Banca del Salento di Botrugno, che avrebbe attestato le capacità economiche del gruppo Corvaglia, in maniera non rispondente al vero; oltre che l’assoluzione di tutti gli altri imputati per il resto delle imputazioni. Aveva, però, chiesto anche la condanna delle società con il pagamento della sanzione di euro 250mila ciascuna. La Regione Puglia si era costituita parte civile e aveva chiesto un risarcimento di 5 milioni di euro.

Oggi il giudice monocratico della sede distaccata di Maglie, Pasquale Sansonetti, ha assolto tutti gli imputati con la formula “perché il fatto non sussiste”, escludendo anche la responsabilità delle società per gli illeciti amministrativi da reato, sempre con la formula “perché il fatto non sussiste”. Le motivazioni della sentenze saranno rese note entro 90 giorni.

È stato revocato anche il sequestro preventivo disposto dal gip di Lecce, all’epoca delle indagini, con la restituzione di tutti i beni sottoposti a sequestro alle società. Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Giuseppe Bonsegna, Umberto Caldarera, Davide Papuzzi e Luigi Covella. Le società, inoltre, dagli avvocati Michele Bonsegna, Giacomo Rizzo e Umberto Caldarera.  

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