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Renata Fonte: la sua vita in una fiction, il suo nome all'aula consiliare

A gennaio il ciak per una produzione Mediaset. Il film racconterà vita e figura della donna che sacrificò la vita per l'impegno politico e sociale e la difesa della sua terra

NARDO’ – Ventotto anni dopo “La posta in gioco”, tratto dall’omonimo libro del giornalista Carlo Bollino, è affidato a un nuovo film, l’onore, ma anche l’onere, di tramandare soprattutto alle nuove generazioni, sotto una veste più fresca e nuova, la figura di Renata Fonte. Una produzione Taodue (gruppo Mediaset), per un’opera che andrà in onda nella primavera del 2017, in prima serata. Con la speranza che serva a far emergere sempre di più, sopratutto al di fuori dei confini locali, l’illuminante figura di una donna che ha spinto il suo impegno fino al sacrificio della sua stessa vita.

Un esempio di vita e di principi morali che mai come oggi, in un momento di disamore generale per la politica e di corruzione dilagante, può servire da modello. Renata Fonte, neretina, s’è battuta da leonessa, incarnando nel modo più alto il ruolo di assessore comunale, a difesa della propria terra e dell'ambiente. Ancora oggi, nonostante le condanne di quelli che sono stati ritenuti mandanti ed esecutori materiali del suo omicidio, aleggia il sospetto che le menti realmente responsabili della morte siano rimaste impunite e che il movente stesso, mai realmente acclarato fino in fondo, sia da ricercare nella sua lotta contro la speculazione edilizia.  

Il film per la televisione sulla vita di Renata Fonte, sarà dunque ambientato nella natia Nardò. Nelle prossime settimane, il primo ciak. Per l’esattezza, il 16 gennaio. Sarà uno dei quattro lungometraggi di un ciclo ribattezzato “Liberi sognatori”, incentrato su figure emblematiche. Oltre a Renata Fonte, dunque, anche Libero Grassi, imprenditore siciliano ucciso per mano di Cosa nostra, Mario Francese, giornalista, anch’egli siciliano e a sua volta vittima della mafia, ed Emanuela Loi, agente della scorta del giudice Paolo Borsellino, scomparsa nel famigerato attentato. Persone che hanno trasformato le loro vite in missioni, inseguendo ideali di giustizia, fino all’estremo sacrificio.

La direzione del film su Renata Fonte è stata affidata al giovane regista Fabio Mollo, la sceneggiatura è di Monica Zapelli. Il cast ancora non si conosce, ma è stata smentita la presenza di Giulia Michelini nel ruolo di Renata, così come in precedenza annunciato dalla stessa produzione.

Le riprese si svolgeranno quasi interamente a Nardò. Fra i set: gli interni di Palazzo Personè in piazza Cesare Battisti, gli esterni della ex Pretura di piazza Salandra e il Parco di Portoselvaggio, tanto caro a Renata Fonte e per la cui salvaguardia s’è battuta.

Questa mattina, a Palazzo Personè, s’è tenuta una conferenza stampa di presentazione del progetto. Vi era, fra gli altri, Viviana Matrangola, una delle due figlie di Renata Fonte

“Oltre che un grande onore professionale - ha spiegato il regista Fabio Mollo - per me è anche una grande responsabilità raccontare la vita e l’impegno politico e civile di Renata Fonte. È stato fatto un lavoro profondo sulla sceneggiatura che ci restituirà uno stupendo lato umano di questa figura, che ho imparato a conoscere gradualmente dalle cronache e dai documenti dell’epoca”.

“So che le generazioni successive agli anni Ottanta hanno raccolto l’esempio civile di Renata Fonte e non posso che augurarmi che questa fiction permetta alle generazioni che verranno di fare altrettanto. Ci sono tutte le premesse per un bel lavoro, a cominciare dalla splendida disponibilità dell’amministrazione comunale e dei cittadini di Nardò”, ha detto ancora il regista.

Nel corso della conferenza, il sindaco Pippi Mellone ha anche colto l’occasione per annunciare che in una prossima seduta del Consiglio comunale sarà discussa la mozione per intitolare l’aula di Palazzo Personè proprio a Renata Fonte. La mozione ha già diciannove firme di consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione. Contiene lo stesso testo che fu bocciato, in modo piuttosto clamoroso, il 12 maggio di due anni addietro, da una maggioranza dell’epoca trasversale. La proposta era propro di Mellone, allora consigliere comunale.

Mellone ha voluto menzionare oggi quel giorno del 2014, che, a suo dire, “rappresenta tristemente il punto più basso della storia politica e istituzionale di questa città negli ultimi decenni”. “Per fortuna le sensibilità sono cambiate e ambiguità e zone grigie finalmente cancellate”, ha aggiunto il primo cittadino. “Oggi riportiamo in aula la mozione, che è forte di diciannove firme, di cui quattro di consiglieri d’opposizione, e che è un modo per recuperare e per ‘risarcire’ quello che per noi tutti è un vero e proprio eroe civile”.

“Io sono cresciuto con l’esempio di Renata Fonte – ha aggiunto il sindaco - e sono sicuro che questo film possa aiutare i ragazzi, oggi, a capire e a fare proprio questo modello. Ai cittadini chiedo un po’ di pazienza se le riprese comporteranno qualche disagio, ma sono anche sicuro che capiranno”.  

Molto emozionata è apparsa la figlia di Renata, Viviana Matrangola. “La storia di mia madre in tv - ha detto - un po’ mi spaventa per il turbinio di emozioni che vivrò, ma so che la fiction è uno strumento estremamente prezioso per far conoscere la sua vita e l’esempio che rappresenta. Quando Pietro Valsecchi mi ha chiamato per informarmi di questo film – ha spiegato -, sono rimasta frastornata e felice. Oggi ancora di più dopo aver saputo che l’aula consiliare della sua città avrà il suo nome".

"Ho sofferto tantissimo in passato il fatto che le varie amministrazioni comunali abbiano quasi voluto dimenticare Renata Fonte, che è una vittima di mafia", ha voluto sottolineare. "Il sindaco Mellone dimostra che mia madre è un onore, non un problema, per Nardò”.

“Noi siamo un’amministrazione nuova e giovane - ha ricordato, in conclusione, l’assessore alla Cultura, Francesco Plantera - e siamo ragazzi cresciuti con il modello di Renata Fonte. Non abbiamo paura di parlare di lei e di ‘sfruttarla’ positivamente come esempio immortale d’impegno e di amore per il territorio. Questo film è una grossa opportunità, anche per la città, che, sono convinto, sopporterà qualche piccolo disagio durante le riprese”.

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