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Fondi per l'area marina protetta: Nardò rivendica la condivisione dei progetti

Il coordinatore per il Parco di Portoselvaggio e Palude del Capitano stigmatizza l'attenzione esclusiva per il territorio di Porto Cesareo

NARDO’ – Intorno all’Area Marina Protetta di Porto Cesareo prende forma una sorta di derby tra comuni contermini. L’amministrazione comunale di Nardò ritiene infatti che il litorale di propria competenza e incluso nel parco sia stato penalizzato nella richiesta di interventi finanziati con il Fondo Sviluppo e Coesione

Mino Natalizio, coordinatore del Parco di Portoselvaggio e Palude del Capitano per il Comune di Nardò, ritiene infatti che i 900mila euro ottenuti dall’Amp potessero essere diversamente distribuiti.

“I progetti presentati – ricorda in premessa il coordinatore - sono relativi a un percorso pedociclabile di collegamento fra Porto Cesareo e la punta della penisola della Strea con riqualificazione del water front della zona residenziale e creazione di un percorso ecologico attrezzato (500 mila euro) e ad un intervento di contrasto dell’erosione eolica lungo il litorale sabbioso di Torre Lapillo attraverso la chiusura delle intersezioni tra la viabilità pubblica e la spiaggia emersa (400 mila euro)”.

Natalizio fa presente che “Nardò in questi anni ha sempre dimostrato lealtà non solo verso l’Amp, ma anche verso il Comune di Porto Cesareo. Basti pensare alla questione della gestione dei reflui o ai finanziamenti ottenuti attraverso il Sac Arneo - Costa dei Ginepri (di cui Nardò era Comune capofila), che hanno visto il territorio di Porto Cesareo ben rappresentato. È naturale che Porto Cesareo ottenga di più, vista la maggiore estensione di territorio ricompreso nell’area marina, ma si sarebbe potuto continuare a condividere le richieste di finanziamento, così come avvenuto con il progetto “Torri Costiere Sentinelle di Legalità” o con altre forme di interventi che hanno visto interessati Sant’ Isidoro e Torre Squillace e naturalmente aree costiere di Porto Cesareo”.

Nardò, insomma, rivendica una gestione condivisa e in quest’ottica anticipa la richiesta di estensione dell’area marina protetta anche al tratto di mare antistante il parco di Portoselvaggio-Palude del Capitano.

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