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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Malesseri e presunta intossicazione nelle scuole. La Fenice srl “chiarisce” la vicenda

La ditta che gestisce il servizio mensa esclude, ad oggi, ogni possibile collegamento tra i malori avvertiti dai bambini e il menù servito il 18 ottobre scorso

NARDO’ – Malori e casi sospetti di una possibile intossicazione alimentare per i bambini delle scuole di Nardò e qualche caso, sporadico, segnalato anche a Corigliano d’Otranto e Gallipoli. Situazione da chiarire e controlli e verifiche prontamente avviate da Comuni, Asl e Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri, sul servizio di refezione scolastica dei centri interessati. Appena ieri i rilievi nei plessi degli istituti di via Bellini e via Pilanuova e  via Torino a Nardò e nel pomeriggio il faccia a faccia a palazzo di città tra il sindaco Pippi Mellone e i responsabili della ditta affidataria del servizio della mensa scolastica. Rassicurazioni e prudenza, in questi casi, non sono mai troppe. E si attende l’esito dei controlli sugli alimenti per avere un quadro più dettagliato ed esaustivo e nell’ambito del quale inquadrare l’intera vicenda.

Al centro del clamore mediatico è stata posta la società Fenice srl, con sede a Galatone in via Mameli, ma sui circa 200 casi di bambini delle scuole colpiti da dolori e dissenteria bisogna ancora fare piena chiarezza. A sgomberare il campo dalle “facili” attribuzioni di responsabilità è giunta in queste ore una dettagliata ricostruzione da parte della società tramite la propria legale rappresentate, Darina Dimitrova Mihaylova, e l’avvocato Alberto Egidio Gatto. Per la società è acclarato che non ci sia alcun legame tra il servizio mensa e  i pasti somministrati nei giorni scorsi nelle scuole e i casi di malesseri e dissenteria registrati.             

“Con riferimento alla vicenda inerente la sospetta tossinfezione alimentare, per come riportata nei giorni scorsi dagli organi di stampa, allo stato, si esclude categoricamente qualsivoglia nesso causale tra il servizio di mensa scolastica ed i casi di dissenteria e malessere lamentati da alcuni alunni delle scuole primarie dei Comuni di Nardò e Corigliano d’ Otranto, lo scorso 18 ottobre”, chiarisce fermamente la legale rappresentante della ditta che respinge ogni addebito della triste vicenda e, sin dal primo momento, ha manifestato piena ed incondizionata disponibilità e collaborazione con le autorità competenti. Il tutto, chiarisce nella sua nota la ditta, “al fine di rendere dovuta chiarezza sulla questione che, seppur di per sé grave, non può in alcun modo essere attribuita, unilateralmente, alla responsabilità della ditta appaltatrice, la quale, per contro, ha sempre operato nel maniacale rispetto di tutti i requisiti previsti dalla legge, in materia di igiene e sicurezza degli alimenti, garantendo, in tal senso, la salubrità e la genuinità dei pasti somministrati”.

Da qui la Fenice riporta tutti i passaggi effettuati dalla denuncia degli episodi all’avvio delle indagini e degli accertamenti in corso, con particolare riferimento alla giornata di ieri. Giornata nella quale il centro cottura centralizzato di Galatone, dal quale partono i pasti destinati ai bambini delle scuole dei comuni di Nardò, Corigliano d’Otranto, Gallipoli, Alezio, Neviano e Seclì, è stato oggetto di un’ispezione igienico–sanitaria congiunta da parte dei carabinieri del Nas di Lecce e del Dipartimento di prevenzione della Asl di Lecce, Servizi veterinari area B e Sian. “In esito alle operazioni di controllo, nel corso del quale sono stati effettuati tutti i rilievi di rito ed acquisita documentazione cartacea” evidenziano i responsabili della ditta, “è emerso che tutti i luoghi di lavoro nonché i depositi di ricevimento e stoccaggio merci e relative attrezzature non riscontrano alcuna carenza igienico-sanitaria, e che tutte le attrezzature aziendali sono in buone condizioni di pulizia e manutenzione. La società è stata in grado di fornire, agli organi di controllo, tutta la documentazione inerente la rintracciabilità delle carni e del formaggio utilizzato nella giornata del 18 ottobre scorso, oltre ai riferimenti relativi all’etichettatura delle stesse ed ai fornitori, tutti selezionati e di primo ordine. Le autorità, infine, hanno potuto puntualmente verificare la corretta conservazione di tutte le materie prime e delle carni, adeguatamente stoccate, comprese le temperature di conservazione delle celle frigorifere”.Nell’ambito delle  verifiche  è stata fornita, inoltre, tutta la documentazione idonea ad attestare “l’adeguata e ferrea” formazione del personale addetto presso la cucina.

Nel lungo memoriale di ricostruzione dei fatti, i responsabili della Fenice srl, rendicontano anche dell’incontro avvenuto nel pomeriggio di ieri tra il sindaco Giuseppe Mellone e la legale rappresentante della società e dal legale Alberto Egidio Gatto, ponendo le prime basi di chiarimento della vicenda, essendo state fornite adeguate garanzie per la prosecuzione del servizio mensa. “L’azienda non ha mai smesso di monitorare la situazione” spiega ancora la nota della ditta,  “tant’è che in serata, nel comune di Corigliano d’Otranto, i pochi casi sospetti, sono già rientrati. Ed invero, a seguito di un sopralluogo della Asl di Lecce, proprio presso le scuole del comune di Corigliano d’Otranto, avvenuto nella mattinata di ieri gli organi verbalizzanti danno atto che gli alunni assenti in data 19 ottobre risultavano ammalati per motivi non riconducibili alla sospetta tossinfezione per stessa dichiarazione delle mamme”. Sopralluoghi ispettivi da parte della Asl di Lecce si sono susseguiti anche in tutti gli altri comuni della provincia di Lecce, il cui servizio di refettorio scolastico è gestito dalla società. “Nelle scuole del comune di Taviano, ad esempio, non è stato lamentato nessun caso di dissenteria” incalzano da la Fenice, “così come nei comuni di Seclì, Neviano  e Gallipoli. Dispiace dover riscontrare, in molti casi, il gratuito e franco accanimento nei confronti della società, troppo frettolosamente esposta alla gogna mediatica, ancor prima di essere messa al corrente, per le vie ufficiali, della triste vicenda che preoccupa, solo e soltanto dal punto di vista umano, poiché interessa la salute dei più piccoli, ai quali si porgono i più sentiti auguri per una pronta guarigione. Questo clima di tensione mediatica non aiuta, certamente, ad individuare le cause di quanto accaduto ma anzi sortisce l’effetto contrario di procurare psicosi a catena e condizionamenti in quanti avrebbero usufruito del servizio mensa”.

Nei prossimi giorni, l’azienda ha annunciato che garantirà, comunque, un controllo, ancora più dettagliato ed approfondito del proprio operato, per anni mai messo in discussione ed anzi, in molti casi elogiato ed encomiato. “Dispiace, soprattutto, dover constatare la falsità e la palese inattendibilità di molte notizie diffuse circa la presunta causa dei malori che hanno colpito i bambini” concludono dalla Fenice, “i nostri consulenti tecnici, infatti, garantiscono che è impossibile, considerato il breve lasso di tempo intercorso dalla consumazione del pasto sotto osservazione, stabilire, oggi, con certezza se le cause della presunta intossicazione possa no risalire ad una infezione da patogeno”. Il legale della società, Alberto Gatto, visto il dilagare di comunicati ed il susseguirsi di gravi minacce di ritorsioni personali, manifestate sui social network a danno dei responsabili dell’azienda, non ha escluso possibili azioni legali a tutela della propria assistita.         

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