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Giovedì, 28 Marzo 2024
Nardò Nardò

Occupa l'ufficio del giudice, lo arrestano ed evade nel giro di due ore

Vittorio Pulli non riesce a parlare con la moglie, che intende separarsi, e per protesta occupa una stanza nel tribunale, per conferire con il giudice. Scagliatosi contro i carabinieri, è scappato dai domiciliari. Subito preso

NARDO’ – La moglie, che peraltro al momento è ricoverata, di lui sembra proprio che non voglia saperne, tant’è che è in corso causa di separazione. Vittorio Pulli, originario di Carmiano, residente a Nardò, 72enne, forse proprio per questo motivo, perché intenzionato a parlarle, ha deciso di mettere in atto una protesta a dir poco singolare: occupare la stanza di un giudice, nel tribunale locale. Non una novità, tant’è che già a dicembre era stato denunciato.

Ma questa volta ha passato il segno: dopo aver preso a male parole dipendenti del tribunale e chiunque, in generale, passasse nelle vicinanze, s’è scagliato anche contro i carabinieri. Finito in arresto e condotto ai domiciliari, nel tempo record di due ore era già in giro, declamando: “Io sono un uomo libero”. I carabinieri l’hanno sorpreso nuovamente e ricondotto a casa. E alle accuse di resistenza a pubblico ufficiale, violazione di domicilio, interruzione di pubblico servizio e rifiuto di fornire proprie generalità, dovrà dunque aggiungersi quella di evasione.  

Il tribunale, in realtà, con la faccenda c’entra relativamente. Non ci sarebbe, infatti, alcun formale divieto di avvicinarsi alla donna. E’ semplicemente lei che non desidera vederlo. Ma Pulli ha comunque messo in atto per la seconda volta la clamorosa sceneggiata, occupando nella tarda mattinata l’ufficio del giudice Katia Pinto. La quale, in quel momento, non era presente.

PULLI Vittorio MOD-2Impedendo ai dipendenti del palazzo di giustizia di avvicinarsi e minacciando di rimanere lì fino quando non avesse ottenuto l’incontro, alla fine s’è resa necessaria una chiamata al 112. Ma, arrivati i carabinieri, invece di calmarsi, Pulli ha dato ancor di più in escandescenza. Soltanto dopo qualche minuto di tensione i militari sono riusciti ad immobilizzare l’uomo e portarlo alla calma, evitando ulteriori e peggiori conseguenze. Sentito il magistrato di turno, è stato dichiarato in arresto e condotto presso la propria abitazione. Tutto finito? Macché. Di stare recluso, non ne aveva voglia. Ma "la grande fuga" è durata poco. E' stato subito riacciuffato. 

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