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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Pista ciclabile di 3 chilometri unirà Quattro Colonne e Santa Caterina

L’opportunità arriva dall’avviso pubblico “Sulla buona strada - Comuni in pista”. La giunta ha approvato il progetto definitivo

NARDO’ - La giunta di Nardò ha approvato nei giorni scorsi il progetto definitivo per la realizzazione di una pista ciclabile di collegamento tra località Quattro Colonne e la marina di Santa Caterina. redatto dall’ingegner Angelo Chirilli, avrà un costo di circa 2 milioni e 900 mila euro. L’opportunità arriva dall’avviso pubblico per l’ammissione a contributi per il finanziamento di piste ciclabili e percorsi simili, “Sulla buona strada - Comuni in pista”, frutto di un accordo siglato a febbraio 2018 da Anci, Federazione ciclistica italiana e Istituto per il credito sportivo.

I contributi arriveranno da un mutuo a tasso zero per i primi quindici anni e a tasso agevolato per i restanti dieci. Per questo il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì prossimo, sarà chiamato ad autorizzare proprio la richiesta di mutuo.

La pista ciclabile delle marina coinciderà con la striscia viaria che parte da un’area in via Edrisi che l’amministrazione destinerà a parcheggio (lungo la salita che da Santa Maria al Bagno porta a Mondonuovo, naturale punto di “scambio” e quindi di partenza della pista), percorrerà il tratto di lungomare dalla località Quattro Colonne fino al piazzale “Belvedere” di via Cantù a Santa Caterina, per una lunghezza totale di oltre 3 chilometri.

Il progetto ha spezzettato idealmente la pista ciclabile in quattro segmenti: il primo “scende” dalla futura area parcheggio di via Edrisi fino all’incrocio con il lungomare, proprio a ridosso delle Quattro Colonne, dove è prevista una rotatoria in grado di disciplinare l’enorme mole di traffico di questo snodo viario; il secondo segmento parte da questa rotatoria e confluisce nella piazzetta di Santa Maria al Bagno (con l’eliminazione dell’attuale aiuola spartitraffico a metà circa del tratto); il terzo comprende il lungomare che unisce le marine di Santa Maria al Bagno e Santa Caterina, cioè via Emanuele Filiberto (fino all’incrocio con via Fumarola); il quarto segmento della pista ciclabile è un tratto promiscuo pedonale e ciclabile coincidente in parte con la zona a traffico limitato di Santa Caterina e che giunge sino al piazzale destinato a parcheggi di via Cantù.

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La pista sarà realizzata sulla sede stradale e “distinta” dalla carreggiata da un cordolo e dalla diversa colorazione della superficie, avrà doppio senso di marcia, faretti a led fotovoltaici e dispositivi retroriflettenti stradali per la percorrenza “sicura” nelle ore serali e notturne. Gran parte della sede stradale e dei marciapiedi verranno riqualificati.

Nel tratto di via Emanuele Filiberto l’attuale parapetto in pietra verrà sostituito da una ringhiera in ferro in grado di regalare una “visibilità mare” ancora più profonda e suggestiva. Il progetto prevede infine una serie di opere di supporto, tra cui stazioni tecniche per la manutenzione delle biciclette, colonnine multifunzione, punti per la ricarica dei veicoli elettrici, pensiline e rastrelliere. Infine, sarà realizzato un nuovo impianto semaforico all’incrocio di punta dell'Aspide.

“La pista - spiega il consigliere delegato alla mobilità sostenibile e al cicloturismo Marcello Greco - è un’altra tessera del mosaico che l’amministrazione comunale ha disegnato per incentivare l’uso della bicicletta come reale alternativa all’automobile, a vantaggio dell’ambiente e della qualità della vita di tutti”.

“Un disegno organico e ragionato – prosegue - che prevede la rete dei percorsi di Ciclonardò, il nuovo regolamento per la mobilità del centro storico, questa bellissima pista tra Santa Maria e Santa Caterina. La creazione di un corridoio libero dal traffico a motore tra le due marine rivoluziona il concetto stesso di fruizione del lungomare, anche in vista della nascita degli stabilimenti previsti dal Piano delle Coste. Meno traffico, più sicurezza, più vivibilità, per una città che finalmente fa un salto di qualità che – conclude -, ne sono convinto, favorirà anche un cambio di mentalità nelle abitudini quotidiane dei neretini”.

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