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Nardò Corigliano d'Otranto

Prima relazione dei tecnici Asl su presunta intossicazione. “Nessuna irregolarità”

Dopo un lungo briefing per analizzare i dati epidemiologici sui casi di Nardò e Corigliano escluse relazioni tra i malesseri e il servizio mensa. Altri controlli in corso

LECCE – Controlli, approfondimenti e i primi risultati sanitari escludono un collegamento diretto tra i presunti casi d’intossicazione alimentare denunciati nelle scuole di Nardò e Corigliano D’Otranto (e qualche caso sporadico anche a Gallipoli) e il servizio mensa. Al momento quindi dalla Asl territoriale si conferma che non emergono correlazione tra il pasto consumato il 18 ottobre scorso nell’ambito del servizio di refezione scolastica e i malesseri (dolori, malessere generale e dissenteria) avvertiti dai bambini.

Con un nuovo “bollettino” odierno  da parte della direzione generale della Asl di Lecce è stato comunicato che “allo stato non emerge alcuna correlazione tra la consumazione del pasto nelle mense scolastiche di Nardò e le patologie gastrointestinali denunciate”. Ma nel contempo il servizio sanitario annuncia che le indagini continuano ancora a largo raggio, sia rispetto agli esami di laboratorio sul pasto di prova (da cui al momento non emergono riscontri oggettivi della presenza di patogeni), sia rispetto all’attività dell’azienda che gestisce il servizio mensa, per la quale si è disposto un ulteriore approfondimento su personale, preparazione, trasporto e conferimento dei pasti. Da parte sua la ditta Fenice srl con un lungo memoriale dei giorni scorsi aveva già “chiarito” tutti gli aspetti della vicenda e segnalato le tappe e tutti i passaggi relativi alle verifiche in corso, escludendo alcun tipo di irregolarità compiuta nella gestione del servizio e garantendo sulla qualità dei prodotti somministrati.      

E nella relazione stilata questa mattina dai tecnici del dipartimento di prevenzione dell’Asl di Lecce, al termine di un lungo briefing svolto per analizzare i dati epidemiologici a disposizione, non si evincono sino ad ora irregolarità di sorta.  “Dal 20 al 23 ottobre scorsi” scrivono i tecnici della Asl, “sono state effettuate 62 interviste telefoniche in gran parte alle famiglie dei bambini assenti tra il 19 e il 20 ottobre del plesso di via Torino a Nardò”. L’analisi dei dati ha quindi consentito di evidenziare “che sono stati 33 i casi di bambini che hanno manifestato sintomi gastrointestinali in genere scomparsi nell’arco di alcune ore, come riferito dagli stessi genitori. Altri 26 bambini non hanno presentato sintomi” si legge ancora nella relazione, “e di essi, circa la metà, riferisce di aver mangiato solo il primo, fusilli al sugo”. Altri tre bambini hanno accusato invece “sintomi simil-influenzali, mal di gola, febbre, malessere generale”. Dalle interviste è poi emerso che “qualche genitore, su suggerimento del pediatra, sta provvedendo a fare analizzare le feci” dei propri figli.

Il dipartimento di prevenzione, in ogni caso, ha disposto ulteriori accertamenti analitici rispetto al percorso completo dei pasti tra il sito di preparazione (il centro di cottura di Galatone) e i luoghi di consumazione degli istituti, in modo da verificare che ogni passaggio,  anche a distanza di giorni dai presunti casi di intossicazione, sia assolutamente regolare. Già la scorsa settimana i servizi Asl avevano proceduto ad una serie di verifiche nel centro di cottura di Galatone e nelle mense in cui vengono somministrati i pasti, ossia nei comuni di Nardò, Corigliano d’Otranto, Alezio e Gallipoli, senza rilevare irregolarità.

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