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Risarcimento di 20mila euro. Rita Dalla Chiesa diffamò il Comune di Nardò

La conduttrice, assieme alla società "Rti spa", è stata accusata di aver denigrato l'immagine della città. In una puntata di "Forum", un uomo raccontò di dormire nell'auto, a causa del menefreghismo dell'amministrazione neretina

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NARDÓ - Dal tribunale accogliente della trasmissione "Forum", ad uno meno televisivo e più reale: quello di Nardò. Rita Dalla Chiesa e Reti televisive italiane spa dovranno risarcire il Comune neretino con una somma di 20mila euro, oltre alle spese processuali, per i danni arrecati durante lo svolgimento dello storico format, in onda su Rete 4.

Il Tribunale civile di Nardò ha, infatti, accolto la causa intentata dall'amministrazione comunale contro la conduttrice. Quest'ultima, il 19 aprile del 2007, aveva presentato una puntata di "Forum" nella quale era stata narrata vicenda di Luigi Stifanelli, il quale aveva denunciato che l'amministrazione della sua cittadina non gli aveva trovato un alloggio popolare, costringendolo - a suo dire - a dormire all'interno della propria autovettura.

Il racconto dell'uomo, in quell'occasione, era anche corredato di alcuni filmati e fotogrammi che lo ritraevano, appunto, nell'abitacolo del proprio veicolo, utilizzato come alloggio di fortuna, ripetendo affermazioni denigratorie contro la Città di Nardò ed evidenziando il menefreghismo e il disinteresse dell'amministrazione di fronte ai problemi della comunità.

Antonio Vaglio, in quel periodo primo cittadino, ritenne tali affermazioni non veritiere e gravemente diffamatorie dell'onore e della reputazione della cittadina. Il Comune di Nardò, difeso dall'avvocato Paolo Gaballo, avrebbe, al contrario, offerto più volte degli alloggi popolari, ma sarebbe stato Stifanelli a rifiutare le soluzioni proposte.

Rita Dalla Chiesa è stata, invece, difesa dal'avvocato Salvatore Pino, del foro di Milano, mentre "Rti spa" dallo studio legale Previti (fondato da Cesare, ex ministro della Difesa durante il governo Berlusconi, ndr) e dall'avvocato Alessandro La Rosa, del foro di Milano.

Il sindaco di Nardò, Marcello Risi, ha così commentato: "La sentenza ristabilisce un corretto principio di giustizia stigmatizzando la colpevole superficialità con la quale la nota trasmissione televisiva aveva falsamente rappresentato l'attività dell'amministrazione comunale di Nardò".

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