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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Rischio chiusura del Tribunale: “Servono risposte rapide e convincenti”

Per l'avvocato Gaballo, per scongiurare la chiusura della sede di Nardò, non basta la lettera del sindaco a scongiurare l'evoluzione, ma un impegno formale del consiglio attraverso una delibera, supportata da esaustiva relazione

NARDO’ – “Da operatore del diritto, ma, innanzitutto, da semplice cittadino di Nardò, mi permetto di intervenire nella vicenda della paventata soppressione del nostro tribunale”: con queste parole, l’avvocato Paolo Gaballo introduce una propria nota sul concreto pericolo della chiusura della sede neretina di giustizia, sottolineando, peraltro che non siano sufficienti per bloccare questo rischia una lettera del sindaco e delle foto.

“È necessaria – spiega - una delibera con cui il consiglio comunale si pronunci, all’unanimità, contro la soppressione del tribunale. La delibera, inoltre, deve essere supportata da tutta la documentazione (determine del dirigente del settore lavori pubblici, delibere comunali, lettere del Ministero), attestante le ingenti somme già spese dallo Stato per realizzare la struttura, oltre ad una relazione, agevolmente reperibile dal personale preposto, con specificazione delle numerose cause e dei carichi pendenti presso il tribunale”.

“Tutto ciò – prosegue - è necessario sia per scongiurare l’oramai imminente soppressione del tribunale, sia per dotarsi di ‘armi giuridiche’ indispensabili per affrontare l’inevitabile controversia legale contro lo Stato”.

Il Ministero, secondo quanto riporta l’avvocato, non potrebbe decidere di sopprimere il tribunale non motivando o, addirittura, ignorando la delibera, supportata dalla documentazione tecnica riferita: “In caso contrario – chiarisce -, una decisione di tal fatta sarebbe affetta da evidenti vizi di legittimità da far valere innanzi all’autorità giudiziaria amministrativa”.

Pertanto, Gaballo sollecita la convocazione immediata di una seduta monotematica del consiglio comunale, per far reperire dagli uffici comunali competenti la documentazione tecnica necessaria ed adottare al più presto la delibera, in modo da inviare il tutto al Ministero: “Altri comuni, tipo Galatone – sostiene -, si sono già adoperati in tal senso, adottando apposite delibere. Noi che cosa stiamo aspettando?”.

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