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Sabato, 20 Aprile 2024
Nardò

Sul set del film di Raoul Bova per tentare estorsione, ma il ciak finale lo dà la polizia

Clamorosa svolta a un'inchiesta avviata alla fine dell'estate, dopo un anomalo furto di attrezzature. Gli investigatori del commissariato neretino hanno stretto le manette ai polsi di due persone. Tutto è maturato intorno al film "Sei mai stata sulla luna?" di Paolo Genovese girato nel Salento

NARDO’ – Cinquantamila euro, questo il prezzo da pagare per eseguire in “tranquillità” le riprese di un film, perché a Nardò comandavano loro. Un tentativo di estorsione spazzato via da un'indagine tanto tempestiva quanto efficace compiuta dal commissariato di polizia cella città neretina. All'alba gli agenti hanno arrestato due persone con l’accusa di tentata estorsione, danneggiamento e furto aggravato. Il tutto avvenuto in un contesto davvero singolare, il set del film girato quest’estate a Nardò, “Sei mai stata sulla luna?”, di Paolo Genovese, per il quale erano presenti in quei giorni nel Salento attori del calibro di Raul Bova, Sergio Rubini e Neri Marcorè. Una produzione che ha ispirato gli istinti criminali di Luca My, 30enne neretino già condannato per associazione di stampo mafioso, e di Pierluigi Calignano, leccese di 21 anni. Gli investigatori del commissariato di Nardò, diretto dal vicequestore aggiunto Pantaleo Nicolì, dopo una peculiare ricostruzione investigativa sono riusciti a incriminare i due individui, entrambi con precedenti. 

(Guarda il video degli arresti)

La vicenda ha avuto inizio il 15 settembre scorso, quando i presunti estorsori si sono presentati una prima volta sul set del film. Cinque giorni dopo My e Calignano sono tornati con atteggiamento spavaldo e minaccioso al cospetto del location manager di una produzione cinematografica di Roma, chiedendo di parlare con “quello che comanda”. Poiché al momento erano tutti impegnati sul set, il location manager li ha rinviati alla sera dello stesso giorno. Tuttavia, il responsabile, insospettito dall’atteggiamento della coppia, ha anche avvertito la polizia. I due, però, insoddisfatti, hanno deciso di entrare in azione. Intorno alle 15,30 del 20 settembre, hanno forzato uno dei due camion della troupe che erano parcheggiati in un vicolo e hanno portato via delle apparecchiature cinematografiche, fra cui anche dei walkie-talkie, per un valore di circa settemila euro. I ladri, prima di andare via, hanno infranto il parabrezza dell’altro mezzo e, con della vernice spray, hanno scritto all’interno del camion una frase minatoria in dialetto locale. Testualmente: “Pacate 50.000 se no ciao”.

Dopo il furto e il messaggio estorsivo, il location manager ha immediatamente sporto denuncia e i poliziotti del commissariato di Nardò si sono mimetizzati tra la troupe e presentati nel luogo dell’appuntamento per cogliere sul fatto i presunti estorsori. All’appuntamento, però, non si è presentato nessuno, ma sono scattate immediatamente le indagini con acquisizione di testimonianze e delle riprese di una telecamera di videosorveglianza di un negozio della zona, che ha immortalato i due a bordo di uno scooter mentre forzavano con una spranga uno dei due camion. Attraverso riconoscimenti fotografici e la testimonianza di due persone, gli agenti di polizia hanno avuto ulteriori riscontri e la conferma dei sospetti nei confronti di My e Calignano. Nei loro confronti è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Giovanni Gallo su richiesta del sostituto procuratore Guglielmo Cataldi. Il gip ha escluso nella sua ordinanza l’aggravante del metodo mafioso.

“L’operazione odierna – ha commentato il procuratore Cataldo Motta – dimostra l’importanza di denunciare i tentativi di estorsione. A ogni tentativo vi è, infatti, la risposta puntuale della polizia di Stato. I risultati ci sono e gli arresti compiuti nelle ultime settimane lo dimostrano”. Il procuratore ha inoltre rilevato il lavoro proficuo e tempestivo del commissariato di Nardò. Il questore Antonio Maiorano ha invitato i cittadini a credere nella giustizia a denunciare, vista anche la grande sensibilità della Procura della Repubblica di Lecce in questo tipo di reati. 

Cercavano 50mila euro

Il sindaco Risi: "Sporcata l'immagine di Nardò, valuteremo costituzione di parte civile"

"La vicenda dimostra innanzitutto l'efficienza e la professionalità delle forze dell'ordine sul territorio. La polizia, guidata dal dottor Pantaleo Nicolì, ha agito con tempestività e con zelo, sfruttando anche, a quanto si apprende, i filmati delle videocamere dei privati attive nelle vie del centro storico". Così il primo cittadino di Nardò, a commento dell'episodio avvenuto l'estate scorsa in città.

"La vicenda creò qualche ora di disorientamento nella produzione del film, sporcando anche l'immagine della nostra città che a diversi livelli tanto si è spesa per ospitare a Nardò il set del film di Paolo Genovese. Girare a Nardò una delle commedie più attese del 2015 - aggiunge -, con attori del livello di Raul Bova e Sergio Rubini, ci ha dato gran lustro. Nardò ha già avuto un gran ritorno d'immagine e di lavoro e pensate che il film non è ancora uscito nelle sale".

"Ribadisco quanto dichiarato due giorni fa, con riferimento ad un episodio di racket consumatosi in altro comune: la strada da seguire è solo una, l'immediata denuncia dei fatti. Per i processi aventi ad oggetto reati di estorsione con richiesta di pizzo consumati nel nostro territorio - concude - l'amministrazione comunale valuterà la costituzione di parte civile".

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