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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Nel Salento i gasdotti potrebbero essere due: il ministro firma accordo

Carlo Calenda ha sottoscritto il via libera a Eastmed, assieme a Israele, Cipro e Grecia. Legambiente: “Si lavori per averne solo uno”

OTRANTO – Non solo Tap. Mentre nel Salento si parla del gasdotto della discordia, il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda è volato a Tel Aviv, dove ha sottoscritto, assieme a Israele, Grecia e Cipro, il primo via libera a Eastmed, il più grande gasdotto sottomarino del mondo che dovrebbe portare in Italia il gas naturale off shore dei giacimenti di Israele e Cipro, rilanciando l’ipotesi di utilizzo del gasdotto Poseidon di Edison a Otranto.

Il megaprogetto prevede mille e 300 chilometri offshore e altri 600 onshore, che porterà, stando a quanto previsto, la commercializzazione delle riserve energetiche scoperte da Israele nell’Est del Mediterraneo, attraverso Cipro e Grecia fino alle coste italiane. Sarà presentato ai ministri del G7, poiché ritenuto “fondamentale asse di sviluppo della strategia energetica complessiva del Mediterraneo”.

“Con la firma dell’accordo per il lancio del progetto Eastmed – commenta Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – si concretizza sempre più il rischio di avere ben due gasdotti in Puglia, uno a Melendugno e l’altro a Otranto. Infatti, proprio nel 2011, la società Igi Poseidon ottenne il decreto di autorizzazione unica del ministero dello Sviluppo economico che approvava il progetto definitivo e autorizzava la costruzione e l’esercizio dell’opera nella Città dei Martiri. Invitiamo nuovamente istituzioni e politica, a livello nazionale e regionale, a lavorare sull’ipotesi di un unico gasdotto nella nostra regione, attraverso un processo decisionale che coinvolga pienamente i territori interessati”.

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