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Cariddi commenta: “Penalizzati nella graduatoria per via del porto turistico”

Il sindaco di Otranto accetta le graduatorie della Guida Blu, ma chiarisce la ragione alla base della scelta: “Sapevamo da tempo della scelta di Legambiente. Sorprende per alcuni aspetti questo atteggiamento pregiudiziale”

OTRANTO – “Penalizzati per il porto turistico”. La sorpresa c’è, ma, allo stesso tempo, la perdita delle cinque vele da parte di Otranto, dopo due anni consecutivi a dominare la speciale classifica nella Guida blu nel Salento, dispiace, ma a meravigliare è soprattutto la ragione, che sembrerebbe risultare determinante per questa svolta.

“Sapevamo da tempo di questa decisione – afferma il sindaco Luciano Cariddi -, e, come nostra abitudine, accettiamo in ogni caso il responso di queste classifiche: non ci siamo cullati sugli allori, quando siamo risultati ai primi posti, non ci fasciamo la testa ora che non ci vediamo riconosciuto il massimo risultato, anche perché le quattro vele confermano, comunque sia, una qualità ambientale del territorio ed un’attenzione posta in essere dalle nostre politiche a favore del paesaggio”.

Ma il primo cittadino non risparmia qualche “constatazione” di merito e manda qualche messaggio piuttosto chiaro a Legambiente circa le ragioni del “declassamento”, svelando il vero “retroscena”, alla base di questa svolta: “Ci era giunto l’avviso che saremmo stati penalizzati per la politica ambientale, in virtù della realizzazione del porto turistico nella nostra città”.

“Ora – prosegue – questa scelta è un po’ singolare, in quanto l’opera, purtroppo, ancora non è stata realizzata. La valutazione di Legambiente appare da processo alle intenzioni. Peraltro, la nostra amministrazione ha sempre cercato di lavorare ad infrastrutture moderne, che ben si coniugassero con l’attenzione e la tutela del paesaggio, per esprimere al meglio le potenzialità attrattive della città”.

Per CariddiLuciano Cariddi (foto M.B.)-7, solo questo atteggiamento può permettere di combattere altri tipi di infrastrutture che “mal si coniugano con la tradizione del territorio e del suo patrimonio naturale”: “Meraviglia – puntualizza – che Legambiente mostri su questo una certa ‘miopia’. Comunque, se offrire col porto nuove opportunità, soprattutto lavorative – conclude -, significherà in futuro dover rinunciare alle cinque vele, ce ne faremo una ragione”.

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