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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Eventi estivi ad Otranto: per Bruni una "figuraccia"

Il consigliere provinciale sottolinea il divario "enorme" tra programma estivo di Lecce e quello di Otranto. E supportato da una statistica del Sole 24ore difende i risultati della sua amministrazione

Le manifestazioni culturali e di spettacolo della stagione estiva otrantina appena conclusi continuano a far discutere: il consigliere provinciale di Forza Italia, Francesco Bruni, già sindaco della città di Otranto, nei giorni scorsi ha indirizzato agli imprenditori turistici e commerciali una propria lettera, dove è ritornato con una propria analisi sull'argomento. Nel testo, Bruni profila un raffronto con il cartellone eventi del comune di Lecce, la rassegna "Mediterranea Estate", sottolineando come in quest'ultima si siano avvicendati personaggi del calibro di Gigi Proietti, Antonello Venditti, Enrico Rava, Giorgio Albertazzi, Sergio Rubini, Giorgio Panariello, Paola Pitagora, Giovanni Allevi e Zucchero; la differenza con il programma eventi Otranto, dove sottolinea Bruni "ci siamo dovuti accontentare di Balli Latini, Serenate Sincere ed Edison Change Music", è stata, dunque, enorme. Teoricamente il dato sembrerebbe anche normale, calcolando che Lecce sia capoluogo di provincia e sia più grande di Otranto. Teoricamente, appunto. Perché la storia recente degli spettacoli di Otranto sovvertirebbe ogni spiegazione di comodo. Spiega Bruni: "In passato Lecce ed Otranto presentavano proposte di uguale importanza; alcuni anni era di maggior qualità il programma del capoluogo, altri anni quello della nostra città, ma le differenze sono sempre state minime. Quest'anno, purtroppo, le distanze, per qualità e quantità, sono diventate abissali".

Quale, dunque, allora il limite che può in qualche modo giustificare il divario? Nei mesi scorsi, anche in sede di consiglio comunale, era emerso un deficit di risorse finanziare da spendere nella imminente stagione estiva, per l'apparato eventi. Ma Bruni trova la giustificazione del tutto inappropriata per spiegare quella che definisce a tutti gli effetti una "figuraccia". "Se si fossero spesi meglio e diversamente gli oltre 500.000 euro dell'Alba dei Popoli - spiega Bruni -, il Comune avrebbe potuto organizzare grandi eventi di qualità per questa estate e per la prossima. Così non è stato". Il consigliere provinciale incalza definendo "intollerabile" la "miopia dei nostri amministratori" e ribadendo che il futuro non appaia dei più rosei. "Eppure i servizi e le prestazioni del Comune - afferma - peggiorano di giorno in giorno".

Alla sua lettera Bruni allega anche una classica del Sole 24 ore, principale quotidiano economico italiano, dello scorso agosto dalla quale emergerebbe che il comune di Otranto, dopo Lecce e Maglie, nel periodo che va dal 1999 al 2007 è stata la terza città della provincia sia in relazione al reddito per abitante che al reddito per famiglie, raggiungendo margini di crescita nello stesso periodo superiori al 38 %. Un periodo, dunque, che Bruni definisce di "particolare benessere", con numeri positivi raggiunti grazie all'impegno degli stessi imprenditori commerciali e turistici, cui "si è accompagnata l'azione rassicurante e la promozione del marchio Otranto, da parte del comune, su tutto il territorio nazionale".

"Purtroppo - conclude Bruni -, questa spinta si è esaurita. L'amministrazione comunale negli ultimi mesi è sempre stata più assente, facendosi notare solo per un maldestro autoritarismo (cosa ben diversa dalla autorevolezza), che ha prodotto solo conflitti con imprenditori, contenziosi, sanzioni amministrative e, quel che è peggio, non è servito ad evitare la percezione di Otranto quale città sporca, con pessimi servizi di igiene urbana, come mai in passato era successo".

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