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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Goletta Verde sbarca a Otranto: “No alle trivellazioni, sì all’area marina protetta”

I portavoce di Legambiente sono intervenuti in un dibattito nella Città dei Martiri. "Si istituisca l'area marina protetta della Penisola Salentina", hanno dichiarato. Un modo, a detta dell'associazione ambientalista, per fermare lo spettro delle trivellazioni petrolifere che rischia di minacciare il litorale del Tacco

OTRANTO - Istituire subito l’Area marina protetta della Penisola salentina, ribadendo il “No” alle trivellazioni petrolifere in Adriatico in un  passo verso la tutela della biodiversità. È questo l’appello ai parlamentari pugliesi e agli amministratori locali che giunge da Goletta Verde, la storica campagna itinerante di Legambiente a difesa delle coste e del mare italiano e che da ieri sera è ormeggiata al porto di Otranto per far ripartire al più presto l’iter istitutivo dell’Amp in modo da completare il sistema di aree protette della Puglia.

Della necessità di rilanciare il progetto si è discusso questa mattina al Castello Aragonese nel corso dell’incontro “Otranto, tra vele e Parchi” al quale erano presenti Luciano Cariddi, Sindaco di Otranto; Francesco Bruni, Senatore della Repubblica; Maurizio Manna, Direttore di Legambiente Puglia; Michele Tenore, Assessore alle Politiche ambientali di Otranto e Laura Brambilla, portavoce di Goletta Verde. Poco prima, invece, a bordo della Goletta Verde si è svolto un flash mob con i ragazzi del campo di volontariato di Legambiente, proprio per rilanciare l’appello #StopSeaDrilling che l’associazione sta portando avanti dall’inizio del suo tour 2015 per fermare la folle corsa all’oro nero nel mar Adriatico.

«Rimettere in moto l’iter per l’istituzione dell’Area marina della Penisola Salentina è non solo possibile, ma di importanza strategica se si vuole dare ancora di più un segnale di attenzione alla tutela delle splendide risorse naturali di questa terra – dichiara Maurizio Manna – Le aree marine protette rappresentano una delle maggiori difese della nostra costa e del nostro mare di fronte al rischio devastante rappresentato dall’assalto delle compagnie petrolifere che minacciano concretamente di annientare la qualità ambientale e le prospettive turistiche ed economiche di una regione. Vorremmo finalmente estendere anche a mare questo livello di protezione cosicché la Puglia possa coronare il sistema delle aree marine protette che le leggi nel corso degli anni hanno individuato. Per i suoi 800km di costa la Puglia merita una quarta area marina protetta in un’area particolarmente importante qual è quella che affaccia sul canale d’Otranto e ad appena 80km dalla neo costituita di Karaburun-Sazan».otranto1-2-2

L’azione di Legambiente ha lo scopo di completare e valorizzare il sistema delle Aree marine protette pugliesi, affiancando a quelle già attive (Isole Tremiti, Torre Guaceto e Porto Cesareo) anche l’area marina Penisola Salentina, da anni prevista dalla legge, ma mai attuata per lungaggini burocratiche e mancanza di fondi. Si potrebbe così arrivare a compiere un importante passo in avanti nella tutela della preziosa biodiversità di questi luoghi oltre a rappresentare una concreta opportunità per lo sviluppo economico e sostenibile del territorio. Conservazione della natura, dunque, ma anche opportunità economiche, attenzione sull'importanza delle aree protette e sui benefici sociali, economici e ambientali che da queste derivano, in un territorio che si è già distinto più volte per le politiche di sostenibilità ambientale.

Per l’occasione sono state anche consegnate al sindaco di Otranto le “5 vele” della Guida Blu di Legambiente e Touring Club. La cittadina leccese infatti ha messo in piedi in questi anni numerose iniziative nell’ambito di un’offerta turistica che rispetti l’ambiente e valorizzi il territorio. Il Centro di educazione ambientale del Comune gestito dal circolo di Legambiente ha realizzato un progetto sul tema dell’acqua, dal titolo "l'oro blu", e uno sulla biodiversità ("gred on green").

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