rotate-mobile
Otranto Otranto

Il Comune lavora all'acquisizione del faro di Palascia e del castello aragonese

Si sta per concludere l'iter burocratico per l'acquisizione di due importanti beni demaniali sul territorio di Otranto. Il capogruppo di maggioranza, Francesco Vetruccio, chiede l'apertura di una discussione sulla loro gestione

OTRANTO - Beni culturali e loro gestione. In attuazione dell'articolo 19 della legge del 5 maggio 2009 ( delega al governo in materia di federalismo ) e del decreto legislativo del 28 maggio 2010, l'amministrazione comunale di Otranto sta per concludere il lungo iter burocratico per l'acquisizione di due  importanti beni  demaniali, il faro di Punta Palascia e soprattutto il castello aragonese. Il tutto sta avvenendo nell'ambito di specifici accordi di valorizzazione previsti dalla stessa legge e che saranno portati all'attenzione del consiglio comunale per essere approvati.

Di fatto, come chiarisce l'ex sindaco e capogruppo di maggioranza, Francesco Vetruccio, il programma di valorizzazione "assicura la tutela culturale dei beni che vengono consegnati, a titolo non oneroso, all'ente locale attraverso delle attività che ne garantiscono la protezione e la conservazione".

L'obiettivo finale, almeno per ciò che riguarda il castello aragonese, "vero cuore pulsante della città per le sue attrattive turistico-culturali", è la creazione di "una rete/circuito dei Beni culturali di Otranto nel loro insieme". Un castello visto "come polo apicale e integrativo dei circuiti turistici e culturali di Otranto del suo territorio e di tutto il Salento", un bene "culturale aperto e affacciato sul territorio, meno ripiegato su se stesso, come forse lo è stato negli ultimi anni - precisa Vetruccio -, che rimanga fruibile durante tutto l'anno, obiettivo mai centrato nonostante il cambio di gestioni".

Inoltre, ci sarebbe nel progetto, la creazione di alcune sale museali stabili che dovrebbero permettere una fruizione continua del castello, con l'allestimento del teatro in 3D della Grotta dei Cervi-Porto Badisco, obiettivi che si stanno raggiungendo grazie ad un finanziamento di circa un milione di euro i cui  lavori sono  attualmente in corso. A completamento dell'offerta turistico-culturale, la presenza all'interno del castello, degli uffici di informazione della agenzia regionale di Puglia Promozione.

"È scontato - chiarisce Vetruccio - che alla luce di queste novità importanti, che vedono finalmente il Comune proprietario e responsabile in prima persona del bene, bisognerà riflettere su di una gestione rinnovata nei propositi e negli obiettivi che dovrà essere, per forza di cose, diversa dall'attuale. Da qui, la necessità di aprire una riflessione condivisa che possa portare al raggiungimento di alcuni obiettivi, tra cui l'impostazione di una oculata strategia di comunicazione a 360 gradi, l'incremento dei flussi di visitatori e fidelizzazione degli stessi, il controllo e la gestione delle risorse pubbliche e private".

E ancora, "l'inserimento del bene stesso in un circuito economico-culturale che abbia delle ricadute anche occupazionali e di formazione professionale sul territorio, obiettivo spesso invocato e mai raggiunto nelle diverse gestioni che si sono alternate fino ad ora": "In un momento di crisi globale come l'attuale - conclude il capogruppo consiliare -, pensiamo vada fatto uno sforzo maggiore per garantire la sostenibilità economica del settore 'offerta culturale' e trarre da essa ogni risorsa possibile, facendo buon uso delle passate (buone e cattive) esperienze, ma con uno sguardo, lungimirante, al futuro".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Comune lavora all'acquisizione del faro di Palascia e del castello aragonese

LeccePrima è in caricamento