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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Ordigno bellico trovato in mare. Fatto brillare a due miglia dal faro

Le operazioni condotte nel pomeriggio di ieri dagli specialisti del nucleo Sdai di Taranto, sotto il coordinamento della guardia costiera. La mina è stata ritrovata durante alcuni lavori per la messa in posa di condutture fognarie

 

OTRANTO – L’ennesimo ordigno ritrovato nelle acque salentine e fatto brillare. Una mina risalente, con ogni probabilità, alla Seconda guerra mondiale. A mettere in sicurezza un tratto di mare a circa un miglio dal faro di Otranto, ci hanno pensato gli specialisti del nucleo Sdai della marina militare, di stanza a Taranto. Le operazioni di brillamento in mare del grosso residuo bellico si sono svolte nel pomeriggio di ieri, sotto il coordinamento della sala operativa della guardia costiera di Otranto.

L’ordigno era stato individuato qualche giorno addietro, durante alcuni sondaggi di quel tratto di mare, per la posa di una condotta fognaria del Comune di Otranto. Una volta rinvenuto, è stato imbracato e trasferito in zona di sicurezza dagli uomini del Servizio difesa antimezzi insidiosi di Taranto, chiamati a svolgere il delicato lavoro per mezzo di speciali palloni.

Al momento del ritrovamento, appena sotto la superficie sabbiosa, a 28 metri di profondità, la mina risultava ben conservata. Si tratta del tipo “P 200”, all’epoca largamente utilizzato come mina di tipo navale. Il diametro è di 1,2 metri ed il peso compreso tra i 50 e i 100 chilogrammi.

L’ordigno è stato quindi fatto esplodere a circa 2 miglia dalla costa, all’altezza del faro, ad una profondità di 58 metri, posizionandovi sopra una cosiddetta “contro carica” esplosiva. Le operazioni si sono svolte impiegando due mezzi, un battello pneumatico e la motovedetta Cp518, ed una dozzina di militari, nonostante le cattive condizioni del mare.

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