rotate-mobile
Otranto Otranto

Il Museo Navigante approda nel Salento. Alla Palascia "rivivono" gli ecosistemi

Iniziativa itinerante promossa dall'associazione dei musei marittimi del Mediterraneo nell'anno europeo del patrimonio culturale

OTRANTO – Due importanti appuntamenti con il mare sono in programma a Otranto venerdì 2 febbraio. In mattinata, intorno alle 10, approderà sul pontile di Assonautica la goletta Oloferne che ospita il Museo Navigante; poco dopo verrà riaperto il Museo sull’ecologia degli ecosistemi marini presso il faro della Palascia.

L’arrivo dell’imbarcazione d’epoca costruita a Messina nel 1944 rientra nell’iniziativa itinerante – 25 le tappe per mille e 800 miglia nautiche in tre mesi – promossa nell’anno europeo del patrimonio culturale dall’Associazione Musei Marittimi del Mediterraneo, dal museo Galata di Genova, da quello della Marineria di Cesenatico e dall’associazione La Nave di Carta della Spezia. Il viaggio si concluderà a fine marzo in Francia, a Sète, con la partecipazione al più importante evento delle tradizioni marinare. Dopo Otranto la Oloferne toccherà altre due volte la costa salentina: a Tricase prima e a Gallipoli poi.

Come sostiene Maria Paola Profumo, presidente dell’associazione dei musei “la storia marittima italiana è un capitolo importantissimo della storia del Mediterraneo e se vogliamo affrontare le sfide di oggi, dall’immigrazione alle autostrade del mare, dalla pesca sostenibile alle nuove forme di turismo, dobbiamo ripartire dalla conoscenza delle nostre radici”.

“Queste radici – prosegue la presidente - sono conservate nei musei del mare, veri e propri anelli di congiunzione tra diversi mondi culturali: da quello marittimo a quello terrestre, da quello delle imbarcazioni a quello delle comunità del territorio. Si può fare di più e meglio per far conoscere questi porti culturali. La realtà dei musei del mare e della marineria in Italia è molto articolata e ricca di collezioni, ma serve un progetto nazionale che li metta in rete, li faccia dialogare tra loro e con quelli di altri Paesi, ne amplifichi e valorizzi le potenzialità”.

Sono numerosi i musei salentini aderenti all’associazione: oltre a quello di Otranto ci sono il Museo del Mare Città di Santa Cesarea Terme; il Porto Museo di Tricase; il Museo del mare di Gallipoli; il Centro Marea di  Gallipoli, il Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan” a Porto Cesareo; il Museo del Mare Antico di Nardò; il Museo Acquario Del Salento a Santa Maria al Bagno.

Compiaciuto il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi: “Otranto non poteva non rientrare in questa importante rete dei Musei del Mare. La nostra città è da sempre sospesa tra mare e terra e la sua storia si è costruita nei rapporti con le popolazioni del Mediterraneo. Il museo racconterà questa storia ma ci proietterà anche in un nuovo rapporto con il mare sempre più centro di nuovi modelli di sviluppo dell’economia blu. Siamo altresì felici di ospitare la goletta Oloferne e i momenti di approfondimento organizzati dal suo team per i ragazzi delle nostre scuole”.

Il professor Alberto Basset, direttore del museo presso il faro della Palascia sottolinea l’importanza della collaborazione con LifeWatch che “arricchisce il Museo con la sua ampia rete internazionale di iniziative e progetti dedicati alla diffusione di una cultura ecologica. Il museo si appresta ad ospitare mostre multimediali, attività di ricerca, convegni scientifici e momenti dedicati alla didattica e alle scuole”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Museo Navigante approda nel Salento. Alla Palascia "rivivono" gli ecosistemi

LeccePrima è in caricamento