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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Otranto, cosa attendersi dalla stagione estiva?

Estate alle porte ed attese degli operatori: si riparte dai dati Atp 2007 e si cercano conferma. L'assessore Schito: "Otranto va valorizzata con programmazioni mirate". I pareri degli operatori

Inizia ad Otranto il conto alla rovescia per la stagione estiva 2008: fra circa 48 ore sarà ufficialmente estate, anche se la "città dei Martiri" vivrà il suo boom (o almeno se lo augurano gli operatori turistici) a partire da metà luglio. Le attese sono tante, soprattutto se confortate dal dato Atp 2007, che hanno incoronato Otranto la regina del turismo salentino, in quanto a presenze giornaliere di visitatori (quasi 800mila nelle strutture ricettive). Da quel dato si riparte, cercando in buona sostanza di riconfermarlo: e da quel dato, giudicato positivamente, parte l'assessore comunale al turismo, Antonio Schito, che sostiene i meriti dell'amministrazione di cui fa parte, che, capendo l'importanza del turismo, ha programmato una serie di iniziative (il riferimento è all'Alba dei Popoli e alla Bit di Milano, dove, tra l'altro, si è presentata la brochure istituzionale) volte ad incrementarlo e a creare standard più alti. "Otranto - afferma Schito - è ricca di bellezze, storia, cultura e va valorizzata con programmazioni mirate che le diano la possibilità di farsi conoscere ad un pubblico sempre più vasto. Stiamo lavorando in questa direzione, augurandoci di fare sempre meglio". Ma esistono criticità nel dato Atp 2007 o è "tutto oro quel che luccica"?

"I dati Apt- afferma Schito - rilevano che Lecce è al primo posto per gli arrivi ed Otranto al secondo: Lecce è una città d'arte che si può vendere bene durante tutto l'anno. Otranto, invece, se da un lato può contare sul turismo balneare, avendo una costa splendida e un mare pulito, dall'altro, invece, rischia di diventare una marina che attira i visitatori solo durante i mesi estivi". Prosegue: "Ma Otranto è tanto di più, non solo mare, ed è sulla sua ricchezza che bisogna puntare, fatta di tantissimi sapori. Lecce, per di più, si sa, è collegata meglio con gli aeroporti di Brindisi e Bari e può contare sui treni a lunga percorrenza. Per giungere ad Otranto, invece, una volta giunti a Lecce, è necessario barcamenarsi fra pullman e treni che ci mettono tantissimo tempo per percorrere solo 50 km. Si può sempre prendere un taxi, ma per molti è una spesa troppo onerosa. Purtroppo il problema dei trasporti nel Salento è serio e non di facile soluzione e ciò penalizza soprattutto quelle località turistiche, come Otranto, che sono un po' più isolate".

Molta curiosità e meraviglia ha suscitato il risultato della vicina e piccola Giurdignano, che è risultata regina del soggiorno turistico, con una media di 32 giorni di permanenza in loco del singolo visitatore: "L'incremento di Giurdignano - sostiene Schito - è dato anche dal fatto che sono nate nuove strutture ricettive di qualità che possono soddisfare la grande offerta che c'è: fare turismo non vuol dire solo farlo ad Otranto, ma creare sistema ed apprezzare anche ciò che offre l'interland. Ciascuno ha tanto da offrire ai visitatori e un paese come Giurdignano proporrà certamente cose diverse rispetto ad Otranto, ma ugualmente apprezzabili. Molti turisti amano la tranquillità dei centri più piccoli e paesi come Giurdignano possono offrirgliela. E comunque anche chi decide di non soggiornare ad Otranto, verrà certamente a visitarla".

I PARERI DEGLI OPERATORI

Ma anche gli operatori del settore dicono la propria in merito ai dati Atp. Franco Coluccia, direttore di un'agenzia viaggi, ad esempio, spiega: "I dati Atp sono in qualche modo falsati dal cosiddetto fenomeno residuale, dovuto all'esiguità numerica delle strutture ricettive di alcune località. È chiaro che in una località dove le strutture siano limitate, la concentrazione turistica appaia più alta. Otranto è una punta di diamante del fenomeno salentino e rappresenta ormai una realtà consolidata". Positivo per Coluccia anche il dato della permanenza media: "Poiché il flusso turistico - spiega Coluccia - si è allungato, la presenza media si è diluita; ma incide sul dato anche lo sviluppo delle strutture ed una nuova modalità di turismo e di fare vacanza: sono aumentati i nuclei familiari che fanno la settimana di ferie rispetto a chi le protrae ulteriormente; non solo: è aumentata la richiesta di un turismo di qualità, basato su maggiori servizi". "Qualche criticità - conclude - potrebbe rintracciarsi nella constatazione di annate dove le presenze hanno anche toccato e superato quota 800mila". Una voce discordante è quella di Paolo Ricciardi, presidente dell'associazione albergatori che afferma: "Otranto e il Salento diventano un albergo diffuso: si moltiplicano le strutture, aumenta l'offerta, ma allo stesso tempo essa diventa più frammentaria. Si viaggia, infatti, verso la monoeconomia dell'affittacamere. Non si pensa più a settori come l'artigianato, ad un certo tipo di commercio, alla pratica di alcuni mestieri che renderebbero varia l'offerta stessa". Ricciardi sottolinea: "Occorre capire come mai, pur aumentando le strutture, le presenze siano sempre le stesse. Il salto di qualità si dà con i servizi e con una promocommercializzazione delle nostre strutture e dei prodotti, individuando i vettori che scendono a Bari e Brindisi".

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