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Martedì, 23 Aprile 2024
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Otranto, Pdl-Pd: in scena sfida elettorale a distanza

Sul palco di Piazza De Donno, Congedo, Gabellone e gli esponenti locali del Pdl criticano la gestione Vendola e lanciano Palese alla Regione. Caffè democratico di Blasi coi sostenitori del Pd

Otranto protagonista di una domenica elettorale. Sul palco di Piazza De Donno, il Pdl locale accoglie alcuni esponenti del centrodestra leccese, al grido di "Basta chiacchiere. È Palese". Di lì, a cinquanta metri, i simpatizzanti del Pd, si riuniscono intorno a Sergio Blasi, segretario regionale del partito, per un "Caffè democratico".

È stata una domenica di passione: sul palco, prima Tommaso De Benedetto, consigliere comunale del Pdl, e poi Francesco Bruni, consigliere provinciale e responsabile della Commissione Ambiente, hanno evidenziato i limiti che, a loro parere, hanno caratterizzato la gestione Vendola, con riferimento anche all'attenzione nei confronti del territorio otrantino. Bruni, in particolare, ha sottolineato l'"arroganza di Vendola", che anche quando è stato presente ad Otranto, "ha preferito nascondersi" e non farsi vedere "come invece fa il ministro Raffaele Fitto, che ha sempre dimostrato la sua umanità e la sua vicinanza, tra la gente". Bruni ha evidenziato inoltre la differenza di "valori" tra chi si riconosce nel centrodestra e Vendola, con riferimento ad alcune indicazioni date dai vescovi italiani sui profili della classe politica e con attenzione speciale ai temi della vita e della famiglia.

Sul palco di Otranto anche il consigliere regionale, Saverio Congedo, che ha esordito sottolineando il proprio legame con la città ed entrando subito nei temi caldi della campagna elettorale, commentando, peraltro, il video-spot di Rocco Palese sul quinquennio Vendola: l'esponente del Pdl ha ribadito i limiti della sanità di Vendola, "l'assoluta incapacità di mantenere le promesse sull'abbattimento delle liste d'attesa", la "gestione clientelare" del sistema sanitario, i debiti del bilancio regionale, al contrario di quanto fatto dal governo Fitto, e tutte le problematiche legate al ciclo dei rifiuti e all'aumento delle tasse.

Sullo stesso stile anche Antonio Gabellone, presidente della provincia di Lecce, che ha rimarcato i disagi dell'ente retto, nella collaborazione con la Regione, e nel difficile ping pong delle competenze. Il riferimento è andato ancora una volta all'"emergenza" rifiuti e alle difficoltà gestionali del loro smaltimento. Gabellone ha inoltre sottolineato come anche in materia di infrastrutture siano stati molti i ritardi di Vendola e della sua giunta, e che, in alcuni casi, se si è riuscito ad analizzare qualcosa, lo si deve all'impegno personale di alcuni consiglieri regionali uscenti del centrodestra (ha citato espressamente Aldo Aloisi, spiegando come si sia prodigato per sbloccare i fondi per il completamento di alcune bretelle stradali provinciali). Non sono mancate accuse ai sondaggi circolati in questi giorni e la messa in discussione della loro attendibilità.

A poche centinaia di metri, Sergio Blasi ha incontrato i simpatizzanti del centrosinistra locale, scambiando qualche battuta con loro sui temi della campagna elettorale e sui sentori di un voto che si avvicina. In particolare, Blasi, intercettato a margine dell'incontro con i locali rappresentanti del Pd, ha evidenziato l'attenzione al tema delle tasse, dichiarando che il governo Berlusconi non ha saputo andare oltre ai "soliti annunci ad effetto (ultimo in ordine cronologico quello sulla Banca del Sud)": "Sono del tutto assenti - ha affermato - riflessioni serie e approfondite su come riformare il sistema tributario italiano per renderlo in grado di sostenere meglio la crescita e ridurre le disuguaglianze. Il governo non solo non spende più di altri paesi europei per i servizi essenziali come istruzione o sanità, ma non ha varato alcun provvedimento per favorire gli investimenti in ricerca e innovazione, nonostante le carenze infrastrutturali".

Blasi ha chiesto un'operazione verità sul fisco italiano: "Tassiamo moltissimo i fattori produttivi, capitale e lavoro, e poco tutto il resto, dal patrimonio, ai consumi, alle attività finanziarie. A ciò si aggiungono i livelli elevati di elusione. Peccato, che i tartassati siano precisamente coloro che risentono maggiormente gli effetti della crisi economica e, soprattutto quelle attività produttive affidate alle nuove generazioni da cui ci dovremmo aspettare la crescita del nostro paese".

Blasi ha definito Berlusconi "indulgente sull'evasione fiscale", ricordando che "plaude alla riduzione dell'Ici (anche a pressione tributaria invariata) e vede con sospetto ogni intervento sui redditi finanziari o sui grandi patrimoni - scelta fatta invece in quasi tutti i paesi occidentali per fronteggiare la crisi".: "L'esempio da cui partire è proprio nel modo in cui il governo del Presidente Vendola ha saputo promuovere - dichiara - una riduzione progressiva delle tasse in alcuni settori importanti dello stato sociale".

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