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Giovedì, 25 Aprile 2024
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OTRANTO: POLEMICA SULLA VARIANTE DELLA DISCORDIA

Nell'occhio del ciclone una variante al Prg sulla costa gariga: l'opposizione punta il dito su un atto ritenuto "clientelare" ed accusa l'incompatibilità di alcuni consiglieri col provvedimento

C'è attesa ad Otranto per l'assemblea pubblica organizzata dall'amministrazione comunale per discutere sulla viabilità cittadina e sul sistema dei parcheggi, dopo l'ultimazione della fase sperimentale avviata quattro mesi fa, con il cambio di alcuni sensi di marcia in punti nodali per il traffico veicolare. L'incontro pubblico dovrebbe essere l'occasione per chiarire i risultati della sperimentazione e per consultare la cittadinanza sulle scelte operate dall'amministrazione: è ormai certo che verrà ripristinata nei prossimi giorni la precedente viabilità, con qualche variazione maturata in questi mesi di sperimentazione. Dovrebbe tornare il sereno, dunque, soprattutto tra i residenti di Via Pioppi, che, fin da subito, avevano protestato contro il cambio del senso di marcia, che aveva comportato loro notevoli disagi. Nelle prossime ore, l'amministrazione chiarirà con maggiori dettagli il proprio piano per il traffico.

Ma l'ultima polemica in paese è una "variante": potrebbe sembrare una semplicistica battuta, ma in realtà, condensa lo spirito della nuova questione, che sta animando il dibattito politico di questi giorni. Sotto l'occhio del ciclone finisce una delibera della maggioranza, presentata ed approvata nell'ultima assise consigliare, con la quale si è ridotto il lotto minimo per l'edificazione da 5 a 3 ettari nella zona di gariga tutelata compresa tra la strada Otranto - Maglie e la Otranto - Uggiano La Chiesa. Un'operazione piena di criticità per l'opposizione, che la giudica soprattutto a forte rischio di "incompatibilità", per l'alta probabilità che ad usufruire dei vantaggi delle variazioni territoriali siano persone molto prossime (familiari) ad alcuni consiglieri di maggioranza. Un vero e proprio conflitto d'interessi, insomma, secondo Alleanza per Otranto, che va giù duro, affidando ad un proprio comunicato stampa le riflessioni sul caso e dove senza mezzi termini definisce questa gestione del territorio simile al "mercato delle vacche": "Avevamo detto - si legge testualmente - nell'ultimo consiglio comunale che la delibera, proposta dal sindaco Cariddi, con la quale si riduceva il lotto minimo per l'edificazione da 5 a 3 ettari nella zona compresa tra la Otranto-Maglie e la Otranto-Uggiano, era un'operazione da bassa macelleria urbanistica".

"Avevamo chiesto - spiegano ancora i consiglieri di opposizione -, prima di votare la delibera, che il sindaco e l'assessore Vetruccio fornissero i nomi di tutti i cittadini proprietari dei terreni compresi in quella zona: avevamo fatto notare che molti consiglieri comunali potevano essere incompatibili con quella delibera, per il fatto di essere parenti di cittadini favoriti da quel provvedimento. Per questi e per altri motivi, ugualmente gravi, abbiamo votato contro quella delibera".

"Oggi - proseguono gli esponenti di Alleanza per Otranto -, commentando quanto accaduto, non possiamo che rilevare che avevamo ragione: si è rilevato il voto di un amministratore incompatibile che, così facendo, ha clamorosamente violato la legge (art. 78 del testo unico degli enti locali). Ma ancor più sconcertante è che il sindaco Cariddi e i suoi compagni abbiano potuto ideare e votare una variante al piano regolatore generale, che riguardava metà del territorio comunale extraurbano (tutta la zona sud), senza alcun confronto con la città, in soli dieci giorni, e senza motivare la riduzione del lotto minimo lungo il lato destro della via per Uggiano".
"Questa - sottolineano con forza - non è gestione oculata, ma svendita scellerata del nostro territorio. Se il buon giorno si vede del mattino, cosa succederà nella prossima gestione del nuovo Piano urbanistico generale?". "Coraggio! - concludono in maniera sarcastica - Adda passà ‘a nuttata! Speriamo che i danni non siano irreversibili".

IL SINDACO REPLICA: "UNA TUTELA AI LUOGHI"
Non tarda ad arrivare la replica del sindaco, Luciano Cariddi, che sottolinea: "La minoranza, ancora una volta, dimostra l'acredine per una sconfitta elettorale non digerita e cerca di polemizzare distorcendo la realtà dei fatti in maniera palese, anche rispetto a tutto quanto chiarito nel dibattito consiliare di approvazione della variante adottata.

"Voglio precisare - puntualizza Cariddi -, per prima cosa, che questa variante ha riguardato innanzitutto, e in gran parte del territorio interessato, un'azione di maggiore tutela dei luoghi. Infatti, nell'area costiera che coincide in gran parte con il Parco Regionale, si è voluto incrementare il lotto minimo necessario per poter edificare da parte degli agricoltori dagli attuali 5 a 7 ettari. Inoltre, nella stessa zona, gran parte dei terreni tipizzati E1 (area agricola edificabile) è stata trasformata in E3 (area agricola inedificabile). La variante ha riguardato anche una modifica del lotto minimo in riduzione, dagli attuali 5 a 3 ettari, ma solo per una porzione di territorio limitata, e comunque non dello stesso pregio ambientale che riveste la zona in cui si è voluto incrementare il lotto minimo. Per la precisione, parliamo dell'area agricola ricompressa tra le vie Otranto-Uggiano e Otranto-Maglie, una zona che era e resta agricola, è bene chiarirlo, e che non crea alcun diritto nuovo di edificazione".

"La scelta di ridurre il lotto minimo in questa zona - afferma - è stata effettuata per omogeneizzarla al resto del territorio otrantino situato a nord dell'abitato, dove presto andremo a valutare un intervento in consiglio comunale per tutelare la effettiva ruralità delle aree agricole. Ad ogni buon conto, trattandosi di una variante urbanistica, la minoranza, e chiunque, dovrebbe ben sapere che delle modifiche adottate dal consiglio comunale entrano in vigore, da subito, solo quelle che variano in peggio le opportunità per i proprietari di un terreno, mentre le modifiche migliorative per i proprietari, rispetto alle previsioni del Prg, non assumono efficacia sino a quando la variante urbanistica non viene approvata dalla Regione. Ragion per cui, in attesa che nel Pug la città decida la nuova programmazione urbanistica che intende darsi, e si possa valutare in maniera approfondita tutti gli aspetti legati all'uso e alla salvaguardia del territorio, tale variante consente, di fatto, di aumentare la tutela su alcune aree senza modificare alcunché in altre".

Anche sulla questione della incompatibilità di alcuni consiglieri Cariddi precisa: "Devo far presente, innanzitutto, che l'articolo 78 del T.u.e.l. prevede una specifica deroga nel caso di varianti urbanistiche che vengono assunte su porzioni importanti del territorio. Ciò nonostante, un consigliere comunale di maggioranza presente nella deliberazione, essendo venuto a conoscenza, nei giorni immediatamente successivi, della proprietà, su alcuni terreni interessati dalla variante, da parte di parenti entro il 4° grado, per non correre il rischio di poter essere messa in dubbio la sua correttezza morale e politica, ed inficiata la volontà dell'amministrazione comunale, ha chiesto al presidente del consiglio di annullare l'atto deliberato".

Intanto, proprio ieri sera, questa evoluzione ha trovato un riscontro nella conferenza dei capigruppo consigliari per la definizione dei punti all'ordine del giorno da inserire nella prossima assemblea di Palazzo Melorio: al punto tre dei temi trattati, si chiede l'annullamento dell'atto del consiglio comunale n.3 del 15 gennaio 2009 sulla costa gariga; mentre al punto quattro si richiede l'adozione di una nuova variante al vigente P.r.g. sulla costa gariga. Probabile, dunque, una riformulazione dell'atto che sarà, dunque, riproposto nel prossimo consiglio comunale.

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