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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Rock ed opera lirica tra le mura antiche. Stasera lo spettacolo “Cinque di cuori”

Osvaldo Piliego e Paolo Ruggiero i due ospiti della serata di ieri, tra un Salento alternativo e un percorso di introduzione alla lirica. Oggi, grande teatro con Pierluigi Mele e spazio alla riflessione su precarietà e diritti

OTRANTO – Tra rock e opera lirica: le emozioni nella quinta edizione della Settimana della Cultura di Otranto viaggiano sui binari più diversificati: ieri sera, ospiti del terzo appuntamento lo scrittore e giornalista, Osvaldo Piliego, che ha raccontato il Salento alternativo di “Fino alla fine del giorno” e il baritono pugliese, da anni impegnato all’estero, Paolo Ruggiero, che, con il libro e cd “Cantar la Patria” ha introdotto la platea nella storia dell’opera lirica.

Particolarmente ricco anche il programma della serata odierna, dove alle 21 si partirà con un momento di incontro con una delegazione di giornalisti salentini di “Informazione precaria”, per riflettere sul mondo precario della professione e sul percorso normativo dell’equo compenso. Ospiti della serata anche Viviana Bello e Simona Cleopazzo, che racconteranno l’esperienza sociale della Lila Lecce.

A seguire, “Cinque di cuori”, lo spettacolo teatrale di e con Pierluigi Mele, con Roberta Refolo, Daniela Santese, Elisa Cezza, Martina Costa. Coreografie a cura di Silvia De Maggio. Drammaturgia e regia di Pierluigi Mele. In questa nuova versione dello spettacolo, già rappresentato con successo nelle recenti stagioni estive, una brigata di teatranti si ritrova per caso a Berlino e allestisce uno spettacolo sul Salento attraverso i cinque sensi.

Memorie, suggestioni, nostalgie legate al vissuto di noi tutti, donate all’ipotetico pubblico berlinese che s’appresta a scoprire i nostri luoghi. Percezioni e memorie rievocate dal profumo del timo, dal sapore del grano, dal sibilo degli ulivi, dal candore della luce. Prende così vita un’esplorazione dell’anima dei luoghi, messa in scena con la passione della scoperta e la freschezza dello stupore, come se anche i teatranti fossero stranieri al Salento, convinti che a viverci troppo, nelle cose, si finisce col non vederle più. Né vengono taciute, in “Cinque di Cuori”, le brutture perpetrate ai danni della natura e della civiltà del Sud.

Lo spettacolo inscena un ipotetico viaggio tra Otranto, Castro, Santa Cesarea e Leuca, intrecciando storie esemplari di persone comuni, in grado così di suggerire l'anima autentica di questi luoghi. Sono storie d'amore, fatica e follia, messe in scena con lo stile originale di Pierluigi Mele: attraverso un teatro-racconto in equilibrio con la danza. Una scena spoglia, quindi, occupata da una sedia, un fondale nero e pochi veli; è così che prendono vita i corpi e l'affabulazione. I testi dello spettacolo sono di Pierluigi Mele, Antonio Errico, Maria Corti, Carmelo Bene, Francesco Manno.

 

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