Cane chiuso nella legnaia e legato con una catena, sanzionato il proprietario
L'intervento delle guardie zoofile Agriambiente a Tiggiano. Non era nemmeno stato iscritto alla banca dati regionale degli animali d'affezione. Elevate multe per 700 euro
LECCE – Aveva legato il suo cane con una catena, dentro una legnaia, ed è uno dei motivi per cui, nel corso della giornata di ieri, un uomo di Tiggiano è stato sanzionato dal Nucleo di polizia giudiziaria delle guardie zoofile Agriambiente Lecce.
Le guardie, dopo aver ricevuto la notizia, si sono attivate per un sopralluogo e, quindi, una verifica, con il personale dell’Asl e la polizia locale. All’uomo sono stati contestati due illeciti di natura amministrativa, uno per non aver iscritto il cane alla banca dati degli animali d’affezione, l’altro per la violazione della legge regionale che vieta la detenzione a catena. A 700 euro totali ammontano le sanzioni, con l’aggiunta di diffide accessorie da organi di polizia giudiziaria. Non si escludono risvolti di natura penale.
Sempre ieri, a Specchia, le guardie di Agriambiente, insieme con la polizia locale, sono dovute intervenire per recuperare un cane di grossa mole. Sfuggito al controllo del suo proprietario, girovagava in pieno centro storico, spaventando alcuni turisti che a loro volta aveva cani al guinzaglio. Il proprietario, rintracciato, è stato sanzionato per incauta custodia e malgoverno di animali.
Ricordarsi delle buone pratiche
Pierre Luigi Trovatello, vice coordinatore del Nucleo di polizia giudiziaria di Agriambiente e componente della commissione per il randagismo della Regione Puglia, commenta con amarezza le pessime abitudini di molti cittadini.
“Malgrado da anni siano obbligatori microchip e iscrizione in banca dati animali d’affezione - dice - , malgrado la non poca informazione in riferimento al divieto di detenzione dei cani a catena, o in spazi inidonei, o al fatto che non si possano lasciare liberi di vagare incustoditi per le pubbliche vie, nonostante molte siano le associazioni di categoria le quali attraverso il loro personale volontario cerchino di spiegare ai cittadini quali siano le corrette modalità di detenzione e conduzione degli animali, purtroppo, ancora oggi, ci troviamo di fronte a queste realtà, le quali speriamo possano cambiare, senza che sia necessaria l’azione repressiva da parte degli organi di vigilanza”. Insomma: “Basterebbe un po’ di buon senso civico e di rispetto”.
“Non è poi così difficile, anche per chi gli animali non li ama, comprendere che trattandosi di esseri viventi/senzienti,hanno il diritto di essere rispettati”, prosegue Trovatello. “Basta con gli isolamenti sociali e le detenzioni in luoghi lontani dal mondo o detenuti con delle modalità che definirei disumane, quando poi, qui si parla di esseri che vivono al fianco dell’uomo e per le ragioni più disparate, basti pensare ai cani da salvamento in mare, in montagna, a seguito di terremoti, cani per non vedenti, cani poliziotto, cani antidroga, cani da ricerca esplosivi, e si potrebbe continuare”.
L’invito ai cittadini delle guardie zoofile Agriambiente, in definitiva, è quello di essere più responsabili quando si tratta di gestire delle vite. In questo caso, quello dei nostri amici animali.