Lecce piange Cosimino: addio al fondatore della storica osteria
Un pezzo di storia del capoluogo che se ne va: amico di Bruno Petrachi, con la sua cucina e la sua intuizione ha unito generazioni di leccesi
LECCE – Un pezzo di Lecce che se ne va, un volto che ha rappresentato un’istituzione della cucina salentina ma anche un punto di riferimento, un ritrovo per tanti appassionati e cittadini del capoluogo e della provincia: se n’è andato questa notte, con discrezione, Cosimo Crocifisso Pati, per tutti noto come “Cosimino”, il fondatore dell’omonima e storica osteria, che sorge nel quartiere Santa Rosa.
È morto circondato dall’affetto dei suoi familiari, all’età di 87 anni. Classe 1935, uomo d'altri tempi, una vita intensa spesa per le sue passioni, con quattro figli e quell’intuizione di creare un luogo, dove unire il gusto della tradizione culinaria col piacere dello stare insieme. L’Osteria da Cosimino non era e non è solo un luogo dove andare a mangiare piatti della cucina salentina, ma un punto di aggregazione, di convivialità, che ha segnato un'epoca e in cui si sono concentrate storie e ricordi di una Lecce del passato, con un’anima diversa da quella di oggi, così leggera e popolare.
Creata nel 1960, l'osteria da circa quarant’anni è gestita dai figli di Cosimino, Luigi e Gianfranco, che, nel solco degli insegnamenti del padre, sono diventati eredi di quella impostazione e di quella cultura, che ormai ha superato la soglia dei sessant’anni. Un luogo di “culto” della gastronomia, che coi suoi piatti caserecci, ha sfamato i tanti ospiti che si sono avvicendati negli anni, ma che con la sua "magia" riporta indietro nel tempo, agli stornelli folkloristici, che hanno ispirato racconti, aneddoti e persino qualche canzone, come quelle del repertorio indimenticato di un’altra colonna leccese come Bruno Petrachi, amico dello stesso Cosimino, tanto da volerlo partecipe nel video di "A ricciarola”, accanto alla protagonista, dietro ad un bancone.
Fino a un mese fa, Cosimino ha cercato di essere presente nella vita dell’Osteria, prima che le sue condizioni di salute degenerassero. Da quando si è appresa la notizia della sua dipartita, sono tanti i messaggi di cordoglio arrivati alla famiglia, a dimostrazione del grande affetto che la comunità riserva a questa figura che ha segnato la storia della città, diventando riconoscibile e identifcabile con quel luogo di incontro, che ha ospitato personaggi di ogni tipo e anche ovviamente tanti appassionati dei colori giallorossi.
Da ieri notte, Lecce non ha perso solo un suo figlio illustre, ma una vera e propria istituzione. In qualche modo, però, certi personaggi non muoiono davvero, perché restano eterni nella memoria di chi li ha conosciuti ed amati.