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Sabato, 20 Aprile 2024
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Afflussi ordinati nei centri vaccinali, via alle dosi anche per i 79enni

Pesa la diffidenza verso AstraZeneca: intanto la Gran Bretagna, che ne ha fatto ampio uso allungando anche l'intervallo tra prima e seconda somministrazione, sta per tagliare il traguardo dell'immunità di gregge

LECCE - Nei tre hub vaccinali della città di Lecce la mattinata è trascorsa con afflusso normale e ordinato. Nessun assembramento dunque, sebbene qualcuno fosse convinto di rivedere le scene di Pasquetta davanti alla caserma Zappalà, giorno in cui per non perdere le dosi già scongelate si decise di allargare la somministrazione non solo a coloro che prestano assistenza ai minori disabili, ma anche ai "caregiver" di cittadini maggiorenni compresi nell'ambito della legge 104.

La  scelta di non divulgare la possibilità in maniera ufficiale, dettata dal timore di generare un "assalto", si era rivelata infelice perché la rete informale dei messaggi e delle interpretazioni aveva determinato un afflusso disordinato di cittadini, tra i quali alcuni nemmeno rientranti nella platea degli assistenti familiari (qui l'articolo).

Il sospetto che avvenisse qualcosa di simile c'era anche oggi, perché la diffusione della circolare interna della Regione Puglia che disponeva l'avvio della vaccinazione senza prenotazione "a partire dal 12 aprile" per i cittadini dai 60 ai 79 anni (su deliberazione del commissario straordinario) ha indotto alcuni a veicolare il messaggio che da oggi tutti coloro che rientrano in questa ampia fascia anagrafica si sarebbero potuti presentare indifferentemente in qualsiasi giorno. La comunicazione al pubblico ha qualche ora dopo chiarito che si sarebbe partiti dai 79enni, per passare domani ai 78enni e così via secondo un calendario che verrà reso noto di volta in volta tenendo presente anche l'affluenza dei giorni precedenti e le disponibilità di vaccini secondo le forniture in arrivo (qui l'articolo). 

Il sopralluogo condotto nel pieno della mattinata ha consentito di verificare che, almeno fino a quel momento, né davanti alla "Zappalà", né nei pressi del palasport di via Caduti di Nassiriya e del museo "Sigismondo Castromediano" si sono radunate le temute folle oceaniche: venti, trenta persone al massimo in attesa di essere chiamate, secondo l'orario di appuntamento per chi era prenotato e aveva quindi la priorità, con qualche sparuto tentativo di anticipare la seduta da parte di chi aveva un appuntamento per i giorni successivi oppure era arrivato con un poco di anticipo sull'orario prefissato.

Per certi versi l'afflusso blando dimostra, anzi, che persiste una diffusa diffidenza nei confronti del vaccino AstraZeneca (riservato secondo indicazioni ministeriali agli over 60) come testimoniato anche dai dati di adesione dei cittadini di 79 anni della città di Lecce: su 900 soltanto un terzo ha prenotato la somministrazione. Paese che vai usanze di trovi: la Gran Bretagna che proprio oggi dovrebbe tagliare il traguardo dell'immunità di gregge (non senza forzature propagandistiche) ha investito moltissimo sulle forniture di AstraZeneca adottando anche la strategia di rinviare la seconda dose pur di garantire la copertura parziale del maggior numero possibile di inglesi. Le autorità inglesi hanno girà predisposto un rapido ritorno a una situazione di quasi normalità dopo il prolungato lockdown.

Senza un'adegata adesione da parte della popolazione, sarà molto difficile creare barriere efficienti alla diffusione del virus le cui mutazioni, agevolate dalla popolazione non vaccinata, potrebbero determinare l'insorgenza di varianti capaci anche di neutralizzare almeno in parte il vaccino: la scienza su questo è molto chiara. Pensare di tornare alla normalità senza vaccino, magari puntando sugli effetti mitigatori della bella stagione, è insomma un rischio enorme, un rischio da ignoranti.

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