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Un problema molto sentito

Affollamento e attese in Pronto Soccorso: direttori preparano il piano di gestione

Di tre settimane il tempo previsto per definire il documento di programmazione per i presidi di Lecce, Gallipoli, Galatina, Casarano, Copertino e Scorrano

LECCE – Ci sono tre settimane per definire il Piano di gestione del sovraffollamento nei Pronto Soccorso. È il lasso di tempo a disposizione dei direttori dei presidi ospedalieri di Casarano, Copertino, Galatina, Gallipoli, Scorrano e Lecce.

L’obiettivo è quello di migliorare l’efficienza e la qualità del servizio medico in quella che è la linea del fronte tra sanità e cittadinanza e che spesso è oggetto di critiche e polemiche. Le linee guida del piano chiedono l’individuazione di indicatori per il monitoraggio dell’affollamento dei Pronto Soccorso, delle soglie di criticità e la predisposizione di modalità operative di risposta proporzionate alla situazione riscontrata.

Si tratta di una questione ampiamente nota, già prima della pandemia, che con le sue condizioni eccezionali ha reso il problema di fatto strutturale, per lunghi periodi. I motivi del sovraffolamento sono molteplici: carenza di personale, difficoltà organizzative, ma anche un ricorso improprio alle strutture di emergenza imputabile alla fragilità della medicina territoriale.

Il documento di programmazione rientra nell’ambito del più ampio Piano di gestione delle emergenze e delle maxi emergenze adottato nelle scorse ore dalla Direzione strategica di Asl Lecce. Cosa sia lo spiega Maurizio Scardia, direttore del Seus 118 e bed manager – il cui compito è assicurare il coordinamento tra logistica, aree ospedaliere e percorsi diagnostico-terapeutici e un contributo alla gestione dei flussi in Pronto Soccorso -: “Strategia, tattica e logistica sono componenti fondamentali della Medicina delle catastrofi e il Piano maxi emergenze ha l'obiettivo di pianificare ed applicare in uno specifico algoritmo i principi di questa disciplina. Rispetto al sovraffollamento dei Pronto soccorso il Piano è in continuità con le azioni che abbiamo messo in campo nelle ultime settimane per garantire assistenza e cure di qualità e limitare i disagi ai cittadini. È stato chiesto ai Direttori Medici di Presidio ospedaliero di fornire piani dettagliati e consoni all'organizzazione e alla logistica della struttura e degli indicatori di processo di esito”.

Sono tre gli assi portanti del documento: il Piano delle maxi emergenze del Dipartimento di Prevenzione che stabilisce le modalità operative di risposta a eventi scaturiti, per esempio, dall’uso di armi o agenti chimici, biologici, radiologici e nucleari; il Piano di emergenza per massiccio afflusso di feriti che definisce le procedure per far fronte a una improvvisa e imponente domanda di assistenza sanitaria per un evento esterno che si verifica sul territorio di riferimento oppure per un’emergenza interna a un singolo ospedale che coinvolge pazienti, personale e visitatori; infine la Procedura operativa di intervento per la gestione di un incidente maggiore nel territorio provinciale”, che descrive le azioni e le risorse da mettere in campo per la gestione di un grande emergenza da parte della Centrale operativa del 118.

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