Le analisi confermano: gatti uccisi da un virus letale, non dalla cattiveria dell'uomo
La moria avvenuta tra dicembre e gennaio nella colonia felina del cimitero è da ricondurre a cause naturali. Intanto messe in campo misure di profilassi
LECCE – La moria di gatti delle colonia felina del cimitero non è opera di un avvelenatore seriale, ma di un ceppo molto aggressivo di un virus che causa una gastroenterite letale. La conferma arriva all’esito dei controlli incrociati, svolti nei laboratori di zooprofilassi tra Lecce e Foggia, sui campioni inviati dopo il ritrovamento di alcune carcasse, il 23 dicembre. Quell’episodio aveva adombrato l’ipotesi di un’azione dolosa.
I risultati delle analisi giunte all’Ufficio Ambiente del Comune, diretto da Francesco Magnolo, hanno chiarito la natura di quanto si è verificato. Un secondo episodio che aveva preoccupato le volontarie che si prendono cura degli animali, relativo ad altri quattro gatti, è avvenuto il 5 gennaio, ma lo stato di decomposizione era tale da far presumere che la morte fosse avvenuta nei giorni precedenti.
L’ufficio comunale si è intanto attivato, con l’intervento di un veterinario, per l’attuazione di quelle misure preventive che possano arginare il contagio e nel contempo sta procedendo alla sistemazione di alcune cucce nella colonia felina secondo quanto disposto nei mesi precedenti.