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Martedì, 19 Marzo 2024
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Accumula 150mila euro di debiti per prendersi cura del figlio, il giudice ne annulla 100mila

La storia di una madre lavoratrice, dopo la separazione dal coniuge. Approvato un piano di risanamento: dovrà pagare solo 50mila euro in rate mensili sostenibili

LECCE - Dopo la dolorosa separazione dal coniuge, era stata costretta ad affrontare, quasi in completa solitudine, la crescita del figlio minore, arrivando ad accumulare negli anni un debito di 150mila euro.

Senza più neppure una casa propria, con i costi di affitto e uno stipendio ridotto all’osso a causa di cessione del quinto, delega di pagamento e pignoramenti vari, la donna, una dipendente dell’Asl di Lecce, era ormai costretta a vivere al di sotto dei limiti di povertà.  

Tutto sembrava perduto e invece alla malcapitata è stata offerta un’altra possibilità, grazie a un piano di risanamento dei debiti predisposto dall’avvocato di Metodo Legale, Antonio Manco, che nelle scorse settimane è stato approvato dal giudice Giancarlo Maggiore della terza sezione civile del tribunale di Lecce.

Il piano ha previsto lo stralcio di ben 100mila euro e la possibilità per la lavoratrice di pagare i residui 50mila in rate mensili sostenibili.

Tutto ha avuto inizio con la decisione della signora di accendere un mutuo ipotecario per acquistare una nuova abitazione per sé e il proprio bambino. Ben presto, però, si erano accumulati altri finanziamenti, necessari per pagare asili nido, babysitter e numerose altre spese finalizzate all’accudimento del figlioletto durante le lunghe ore di assenza dovute al lavoro.

Ma lo stipendio avrebbe iniziato a rivelarsi insufficiente a far fronte alle rate mensili e la signora si sarebbe arretrata sempre più nei pagamenti.

Finita nell’inferno dei pignoramenti, era arrivata a mettere all’asta la casa, ma il ricavato della vendita dell’immobile non era comunque risultato sufficiente per risolvere i problemi economici. Dopo aver perduto la propria abitazione, infatti, l’infermiera si era ritrovata ancora gravata da un debito di ben 150mila euro, impossibile da ripagare.

“Il giudice ha ritenuto la debitrice meritevole di esdebitazione, giudicando gli istituti bancari corresponsabili per la situazione di sovraindebitamento, dovuta anche ai numerosi prestiti personali erogati e alle numerose rinegoziazioni dei contratti che hanno comportato la crescita incontrollata dei costi finanziari”, ha spiegato l’avvocato Manco.

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