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Cittadinanza onoraria a Zaki: anche Lecce per rinforzare lo "scudo"

Il sindaco, Carlo Salvemini, si augura che l'iniziativa venga sposata all'unanimità dal consiglio comunale, nella scia di altre città italiane

LECCE - Il sindaco di Lecce ha lanciato la proposta, al consiglio comunale spetterà decidere se accoglierla, o meno, e, soprattutto, se farlo all'unanimità. L'oggetto dell'iniziativa di Carlo Salvemini è la concessione della cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, studente egiziano dell'Università di Bologna, detenuto da un anno e due giorni nella capitale del suo paese di origine perché accusato sostanzialmente di cospirazione, di essere, in poche parole, un nemico della patria. 

In più occasioni, nel contesto di una vicenda che ricorda molto quella del povero Giulio Regeni, sono state denunciate torture nei confronti del 28enne e le difficilissime condizioni di esercizio del diritto alla difesa da parte dei suoi legali. In Italia la mobilitazione per la liberazione di Zaki è molto partecipata, da associazioni, singoli cittadini e anche istituzioni. È il caso dell'amministrazione comunale leccese che a giugno scorso ha deciso di manifestare pubblicamente il suo sostegno appendendo uno striscione a una delle finestre della stanza del primo cittadino. Non solo: Lecce, insieme ad altre città italiane, è stata al centro di una campagna promossa dall'associazione "Diffondere idee di valore", Amnesty International, "Poster For Tomorrow" con l'affissione dei manifesti sulle plance della città. 

Delle ultime ore è invece l'appello per la concessione della cittadinanza italiana a Zaki, condizione che probabilmente darebbe al giovane un livello di garanzia, per quanto possibile, superiore a quello attuale. Ma la scelta sulla cittadinanza effettiva spetta al governo e, intanto, i singoli municipi fanno quello che possono, conferendo quella onoraria: “Lecce riconoscerà la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, ricercatore egiziano dell’Università di Bologna, ingiustamente detenuto al Cairo per le sue opinioni, prigioniero di coscienza. Crediamo che la nostra città, con il suo tessuto civico fortemente impegnato a sostegno della causa, possa adottare in consiglio comunale all'unanimità questo atto, simbolico ma carico di significati, unendosi alle numerose città italiane che già hanno provveduto a concedere la cittadinanza a Zaki: Bologna, Milano, Napoli, Palermo, Ferrara, Bari e tante altre".

Salvemini si è detto convinto che si possa procedere speditamente. magari in una delle prossime sedute dell'assise cittadina: "Da tempo, inoltre, la mobilitazione a favore della liberazione di Patrick Zaki è stata sposata da diverse forze politiche rappresentate in Consiglio comunale, e sono sicuro che la proposta di concessione della cittadinanza onoraria potrà trovare unanime adesione come avvenuto nelle altre città italiane. Quella per il rispetto dei diritti umani, infatti, è una battaglia che non ha colore politico. Chiudo esprimendo un auspicio ulteriore: che il prossimo governo possa valutare attentamente il conferimento della cittadinanza italiana a questo giovane ricercatore, con la conseguente acquisizione dei diritti connessi, e possa adottare tutte le iniziative diplomatiche necessarie per giungere alla liberazione”.

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